Lazio, Milinkovic riga dritto: è sbarcato in ritiro e ha tranquillizzato i tifosi ma rimane in bilico

Lotito ha già speso 34 milioni e blocca Falcone per Provedel

Lazio, Milinkovic riga dritto: è sbarcato in ritiro e ha tranquillizzato i tifosi ma rimane in bilico
di Alberto Abbate
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Lunedì 11 Luglio 2022, 07:37

dal nostro inviato
AURONZO Aprite le porte alla grande bellezza in serbo: Milinkovic è tornato, è ad Auronzo. Il suo sbarco sulle Dolomiti poteva slittare a oggi pomeriggio, ma il dottor Pulcini ieri mattina ha anticipato le visite mediche nel suo Lab privato e lo ha spedito a Fiumicino. Dalle 16.30 di ieri pomeriggio il Sergente è felice e contento in ritiro. Pantaloncino militare, occhiali e pollice alzato, proprio quando i tifosi gli cantano davanti all'albergo: «Resta alla Lazio». Milinkovic poi fa una sgambata da solo. Sarri non ci ha ancora parlato a tu per tu (slittato a oggi il confronto), ma il concetto rimane quello di fine maggio. Anzi, persino lo United si è tirato indietro, Sergej ora accetterà solo offerte da big che giocano la Champions, altrimenti cercherà di riprendersela con l'aquila sul petto. Forse uno strappo potrebbe essere fatto per l'Arsenal, sempre in agguato.

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L'agente Kezman si guarda intorno, non gli farà firmare il rinnovo, ma servono proposte da almeno 65 milioni per convincere Lotito. Il patron può regalare a Sarri Ivan Ilic (il tecnico lo vorrebbe a prescindere dall'addio di Luis Alberto) o addirittura Zielinski al suo posto, ma prima deve recuperare i 34 milioni già spesi sul mercato. Oltretutto sta riparlando con Kezman per spedire l'altro assistito Kamenovic (ieri affaticato come Radu) altrove oppure inserirlo in qualche scambio. Lo Spezia lo rifiuta nell'affare Provedel, ma deve comunque rispondere all'ultimo rilancio biancoceleste da 4 milioni e cercare il sostituto. Guarda caso, la Lazio ha bloccato ieri il preferito Falcone con la Samp e potrebbe girarlo ai liguri oppure tenerlo come secondo.
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Tutto fatto in porta per il primo.

Ieri Lotito ha chiuso da Fregene il colpo Luis Maxiamino al Granada 7 milioni più bonus e limato i dettagli per la firma di Alessio Romagnoli, che (salvo imprevisti) martedì dovrebbe svolgere le visite mediche e volare sotto le Tre Cime di Lavaredo. Il presidente ha deciso di forzare la mano, in attesa che anche Acerbi vada via e sfoltisca il reparto. Ieri comunque una rivincita di Francesco, il giorno dopo la contestazione ad Auronzo. La mattina fa ancora differenziato, quando iniziano i cori contro: «Vattene, pezzo di m...».

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È il solito ritornello della delegazione della Nord, ma stavolta è molto più dura la rivolta del resto dei tifosi dello Zandegiacomo. Buu e fischi, con tanto di coro a favore dell'ex Sassuolo: «Acerbi uno di noi», urlano a squarciagola soprattutto i bambini con la maglia della Lazio. E allora anche Acerbi riprende fiducia e coraggio, va a firmare gli autografi addirittura per un'ora dopo la fine dell'allenamento. Nel pomeriggio rimane in palestra, insieme all'amico Immobile, per cui resta l'ansia per il vecchio malleolo infortunato, anche se sta migliorando. Tante cure e fisioterapia al mattino, Ciro guarda seduto a bordocampo l'amichevole del pomeriggio, dove Cancellieri dà spettacolo al suo posto. Difficile al momento possa arrivare qualcun altro in attacco. Muriqi oggi alle 8 farà le visite mediche (anche come contro-prova a quelle de Bruges), ma resterà ad allenarsi altrove per conto suo. È fuori da questo progetto, Sarri non lo vuole in ritiro. Anche su questo il tecnico ha vinto e Tare ha perso.
 

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