Lazio, Cataldi: «Mi sento il titolare. Possiamo fare grandi cose, c'è un'alchimia diversa»

Lazio, Cataldi: «Mi sento il titolare. Possiamo fare grandi cose, c'è un'alchimia diversa»
di Valerio Marcangeli
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Sabato 9 Luglio 2022, 17:22 - Ultimo aggiornamento: 17:27

Il secondo calciatore della Lazio a presentarsi in conferenza stampa ad Auronzo di Cadore è Danilo Cataldi. Il centrocampista, sempre più leader, non si nasconde per la cabina di regia: «Mi sento il titolare», e punta in alto a livello di squadra: «C'è un'alchimia diversa, possiamo fare grandi cose».

Dopo anni con la valigia in mano ora ti senti più responsabilizzato?

«Avere la valigia sotto al letto fa parte del lavoro.

Il mio obiettivo è stato rimanere il più possibile, le cose sono cambiate con l'arrivo di Sarri. Ho continuto ad allenarmi al meglio e sfruttare le occasioni il meglio possibile. Spero che le cose quest'anno vadano ancora meglio».

Ti piace questa Lazio più italiana?

«Sicuramente è una cosa positiva, ma diciamo che a me piace una Lazio che a prescindere da chi viene possa fare qualcosa di importante. Lo scorso è stato un anno zero perché venivamo da sei anni di cose diverse e soprattutto all’inizio abbiamo fatto tanta fatica. Negli ultimi mesi abbiamo fatto di più quello che ci chiedeva, come dominare la partita. Spero che in questa stagione faremo un grande campionato».

Come vivi la concorrenza nel tuo ruolo?

«Io penso che ho un ruolo chiaro solo dallo scorso ritiro. Prima giocavo sia davanti alla difesa che mezzala, mentre con Sarri ho trovato una collocazione precisa. Una squadra come la Lazio deve avere concorrenza in tutti i ruoli. Per esempio io con Leiva ho un rapporto incredibile, ma ci ho legato ancora di più lo scorso anno giocando nella stessa posizione. Ci aiutavamo e ci rubavamo le cose a vicenda nella scorsa stagione. Ben vengano giocatori nuovi forti e pronti perché dobbiamo fare grandi cose».

 

Ti senti il titolare?

«Sì, ma non è importante. Io ho vissuto tanti anni di difficoltà. Veramente ho giocato poco o ogni tre o quattro partite e quando ti ritrovi in campo in alcuni spezzoni non è semplice fare bene. Il mio obiettivo è giocare tanto e fare qualcosa di grande con la Lazio. A Marcos Antonio darò più di una mano nel cercare di capire cosa chiede il mister. Cercherò di parlarci anche se non parlo brasiliano e lo farò integrare il più possibile».

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Cosa ti ha dato Sarri per sentire tuo il ruolo di regista?

«Penso che nonostante non abbia trovato molta continuità in passato sono sempre stato un ragazzo umile che si è messo in discussione. Prima non venivo scelto perché servivano altre caratteristiche. Col mister è cambiata la richiesta e io in quello mi ci ritrovo di più. Lo staff mi aiuta in tutto su posizionamenti con e senza palla. Rivediamo ogni situazione per cercare di migliorare e penso che lo farò anche quest’anno perché dobbiamo puntare in alto».

Quali obiettivi hai e che sensazioni hai in questo inizio di ritiro?

«L’obiettivo personale ovviamente è giocare tutte le partite, ma è relativo. Quando parte una stagione penso a quello che dobbiamo fare di squadra anziché personale. Ho tanti obiettivi a livello di gruppo, ma non li dirò. Le sensazioni di questo ritiro sono molto positive, c’è un’alchimia diversa perché le cose che stiamo facendo le abbiamo già fatte, la ricezione è più facile, c’è una buona atmosfera e spero che questo possa proseguire fino all’inizio del campionato».

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