Valle del Sacco, al via nuove indagini epidemiologiche su duemila cittadini

Valle del Sacco, al via nuove indagini epidemiologiche su duemila cittadini
di Stefano De Angelis
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Venerdì 1 Aprile 2022, 00:44 - Ultimo aggiornamento: 01:02

Ripartono le indagini epidemiologiche nel territorio del Sin (Sito di interesse nazionale) della Valle del Sacco. I nuovi studi sulla salute della popolazione prenderanno il via nel mese che si apre oggi e coinvolgeranno, complessivamente, duemila residenti nei centri che ricadono nel Sin. Ad annunciarlo è stata la Regione, che ha indicato tempi e modalità.

Sulla questione, però, non sono mancate polemiche con il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Antonello Aurigemma, che ha parlato di «clamoroso ritardo di anni su un tema molto delicato e complesso».

«Ad aprile parte la nuova fase di sorveglianza epidemiologica, che segue le indagini svolte negli anni 2010-2013 e nel 2015» hanno comunicato dall’ente di via Della Pisana, spiegando che il «programma, denominato Indaco, rientra nell’accordo di programma tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione Lazio per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica del Sito di interesse nazionale Bacino del fiume Sacco. L’obiettivo è quello di fornire alle amministrazioni e alla popolazione informazioni sullo stato di salute, sui rischi per la salute associati agli inquinanti ambientali e su interventi di prevenzione nell’area». Il programma ha ottenuto una proroga e la sua conclusione è prevista per agosto 2023.

La nuova attività, dunque, interesserà un campione di circa 2.000 cittadini. Sarà svolta in collaborazione con l’Asl Roma 5 e con l’Asl di Frosinone e prevede un’intervista telefonica. Si punta a «raccogliere dati demografici e socio-economici, informazioni sullo stato di salute, sullo stile di vita e sui rischi occupazionali, con un focus sull’esposizione a fattori di rischio ambientali e sulla percezione del rischio da parte della popolazione».

Contestualmente sarà portata avanti anche una sorveglianza sanitaria su un sotto campione di circa 800 persone: saranno invitate a effettuare un prelievo di sangue per il «monitoraggio biologico di diversi inquinanti e della concentrazione di b-HCH (betaesaclorocicloesano), oltre alla determinazione di una serie di parametri ematochimici». A maggio, inoltre, hanno aggiunto dalla Regione, sarà attivata anche un’indagine sulla percezione del rischio rivolta a tutta la popolazione. Le informazioni raccolte poi saranno disponibili su un sito web curato dal Dep, il Dipartimento di epidemiologia del Lazio. Nell’ambito di questa nuova fase saranno anche organizzati degli incontri per illustrare il progetto.

«Oltre alle attività di messa in sicurezza e bonifica delle aree della Valle del Sacco - ha spiegato l’assessore regionale Massimiliano Valeriani - l’Amministrazione Zingaretti ha promosso anche indagini epidemiologiche e progetti di valutazione sulle condizioni di salute dei residenti per conoscere eventuali rischi ed effetti provocati dall’esposizione ambientale». È intervenuta anche la consigliera regionale Sara Battisti, che ha affermato: «L’obiettivo sarà quello di informare costantemente i cittadini sullo stato generale della situazione e, nel contempo, studiare interventi di contrasto e prevenzione di concerto con le amministrazioni locali».

Il consigliere di FdI, Aurigemma, ha però criticato la Regione: «Ha dimenticato per anni i cittadini della Valle del Sacco pur avendo a disposizione i fondi necessari per tutti gli interventi previsti e ora, invece di chiedere scusa alla comunità che attende risposte da tanti anni, continua con i soliti annunci.

La bonifica dell’area in questione è un argomento molto serio».

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