Bacchetta ha toccato quota 89 e Gareggia si è fermato a 55 e nei comuni più grossi tra 30mila e 50mila residenti il sindaco di Città di Castello ha raccolto 54 punti contro i 32 del suo avversario. Numeri ben registrati e da cui partite per ragionale delle comunali 2019.
Nel Pd, intanto, è stato ufficialmente scandito il fischio d’inizio del congresso regionale. Nessuno dei tre - Gianpiero Bocci, Andrea Pensi e Walter Verini - mostra l’intenzione di voler tirare indietro la gamba e un match così rischia di finire dritto dritto nella partita per la scelta dei candidati a sindaco.
Non mancano i colpi sotto la cintola neanche nel centrodestra. La Lega ha posto un veto su Foligno: «Lasciata Perugia a Romizi, il candidato del secondo comune tra quelli al voto lo scegliamo noi». Alta tensione verde-azzurra pure a Gualdo Tadino: il Carroccio vuole Alessia Raponi, il consigliere regionale Roberto Morroni di Fi si dice pronto alle barricate. Pure a Norcia la partita è aperta. Agli alleati il profilo di Nicola Alemanno non piace così tanto. La critica suona così: giusti i rapporti istituzionali con la governatrice Marini, ma occorre pure ricordarsi di essere un sindaco di centrodestra. A Bastia, invece, tutti d’accordo su Paola Lungarotti. A Marsciano la Lega vuole l’avvocato Francesca Mele candidata. A Montefalco Donatella Tesei ha scelto per la successione il suo vice Luigi Titta. Altri nomi papabili: Petruccioli a Gualdo Cattaneo, Minciaroni a Tuoro e Carrozzo a Magione.
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