Narni chiama Terni, De Rebotti al sindaco Latini: «Progetti comuni per il Recovery Plan»

Narni chiama Terni, De Rebotti al sindaco Latini: «Progetti comuni per il Recovery Plan»
di Vanna Ugolini
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Giovedì 18 Febbraio 2021, 09:19 - Ultimo aggiornamento: 09:21

Il territorio è così connesso che una programmazione integrata degli interventi andrebbe fatta sempre. Ma, in questo momento diventa assolutamente stringente che i territori di Terni e di Narni si parlino, abbiano una visione futura comune per progettare il futuro in vista dell’arrivo dei finanziamenti europei. «Io ci credo moltissimo, mi metto in gioco e lancio la proposta al sindaco di Terni, Leonardo Latini».

Francesco De Rebotti, primo cittadino di Narni.

Che cosa ha in mente lanciando questa proposta?

«Una sorta di Laboratorio della Conca ternana».

Le istituzioni non lo stanno ancora facendo, ma tanta parte di società civile si è mossa da tempo.

«E’ questo il punto.

Le associazioni di categoria, il sindacato, le associazioni di cittadini si stanno muovendo da tempo in questa direzione. Ma è come se scrivessero nell’acqua perchè nè la politica nè le istituzioni raccolgono i loro spunti e le loro idee. E’ tempo di farlo. E presto. Bisogna aprire una fase di condivisione per far emergere le proposte ed i progetti che nel nostro ambito rappresenteranno il tentativo di aggredire la fase di crisi che stiamo attraversando trasformandola in fase di crescita. E anche la Fondazione deve avere un ruolo nella cabina di regia».

Lei che visione ha?

«Bisogna ragionare di uno schema territoriale. La chimica riguarda tutto il territorio così come la sanità, le infrastrutture, il turismo, la tutela ambientale. Un esempio potrebbe essere l’Unione dei comuni del Trasimeno. Noi potremmo avere come comun denominatore il fiume Nera. Dobbiamo essere protagonisti di una proposta ragionata e ragionevole. Bisogna rapportarci in Regione con l’autorevolezza dei progetti insieme l’autorevolezza di un contesto. Altrimenti siamo troppo deboli. La Conca ternana non può essere rappresentata solo da chi si raffigura come un super eroe: è necessaria una programmazione condivisa e i comuni di Terni e di Narni devono trovare una sintesi per far sì che le dinamiche siano trasversali».

I temi che dovrebbero essere messi al centro quali sono secondo lei?

«Crisi industriali, rivoluzione green e filiera delle produzioni, digitalizzazione, sanità territoriale ed ospedaliera, infrastrutture e mobilità, formazione, turismo integrato, dimensionamento istituzionale: sono soloe alcuni ambiti che potrebbero essere assi di intervento della programmazione di investimento europeo che devono costringerci ad un pensiero, una visione e progettazione comune ed ambiziosa».

Ha già in mente qualcosa di concreto?

«Sicuramente è necessaria una visione prospettiva della sanità. Ma tra i tanti interventi penso anche alla bonifica dell’asse fluviale che va da Ponte San Lorenzo a Narni. Non si tratterebbe solo di rendere più sicuro un pezzo di territorio ma si darebbe la possibilità alle tante aziende che lavorano là di investire per ampliare, cosa che stanno chiedendo da tempo. In quelle aziende lavorano persone di tutti i comuni vicini».

I Cinque Stelle chiedono di allargare la provincia comprendendo Spoleto e la Valnerina.

«Non è che a mettere insieme tante debolezze si diventa forti. Bisogna trovare degli strumenti istituzionali con cui organizzarci e proporre alla Regione dei progetti di valore. Altrimenti la Regione arriva e dice che qui si diventa il luogo di raccolta dei fanghi. Invece dobbiamo essere autorevoli, guadagnarci i fondi che ci verranno dati».

A quali strumenti istituzionali pensa?

«In un futuro anche alla fusione dei Comuni per creare un comune più grande, con maggiore peso specifico e potenzialità»

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