LE REGOLE
Le nuove mappe riguardano: via del Pellegrino (a due passi da Campo de'Fiori), via della Scrofa, piazza di Firenze, via del Buon Consiglio (rione Monti) e via Luca della Robbia (Testaccio). Nel primo caso la strada è stata dichiarata completamente off-limits per le strutture all'aperto dei locali, mentre per le altre strade è stato posto un limite all'espansione esterna dei pubblici esercizi. «Il lavoro sul riordino delle concessioni dei dehors era bloccato dal 2013 - commenta Nathalie Naim, capogruppo dei Radicali in consiglio municipale - Questa è la seconda delibera che approviamo. Ne dobbiamo approvare altre 30 circa e la commissione tecnica del Municipio deve approntare da anni circa 50 schede di vie e piazze che poi dovrebbero essere portate all'esame del consiglio».
L'AMMINISTRAZIONE
In Campidoglio, intanto, dopo l'idea di istituire un Osservatorio capitolino del commercio su area pubblica per stanare i trasgressori (ovvero coloro che usano maggior suolo con tavoli e sedie rispetto a quello consentito) - dove anche i rappresentanti di categoria avranno titolo a sedere - Coia ha rilanciato la proposta di ripensare i piani di massima occupabilità, coinvolgendo anche qui gli esercenti. I progetti che delimitano le aree di suolo pubblico a disposizione di bar e ristoranti sono stati redatti in passato seguendo le prescrizioni dei tecnici del I Municipio, della Sovrintendenza e dei vigili urbani, che hanno varato le occupazioni possibili nel rispetto del codice della strada, della sicurezza e del decoro urbano, rigettando in molti casi le richieste contrarie alla tutela di zone storiche o monumentali.
FUORI DAL CENTRO
Escluso il centro storico, invece, gli altri Municipi della Capitale non sono obbligati ad adottare i piani di massima occupabilità per le strade. Ma il Campidoglio da anni con la delibera 39/2014 li invita, laddove necessario, a dotarsi di questi progetti per tutelare il decoro e garantire la sicurezza. Ma fuori dalle Mura Aureliane è ancora tutto fermo, o quasi. E l'effetto si vede in varie zone della città: da Montesacro all'Eur, passando per viale Regina Margherita e l'Ostiense. In molti quartieri - pur essendoci numerosi bar, bistrot e ristoranti - le amministrazioni municipali non si sono ancora adoperate per dare un ordine e le attività che ci lavorano, al primo raggio di sole tirano fuori tutti gli strumenti per attrarre più clienti, sfruttando in due casi su tre suolo pubblico oltrepassando i limiti consentiti dalle autorizzazioni. Che per di più, in aree lontane dal centro, hanno canoni di occupazione molto bassi: non superiori in media ai 104 euro annui al metro quadrato.
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