Rieti, trattoria “La Favorita” e quella missione di far conoscere la gricia

Trattoria La Favorita
di Luigi Ricci
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Sabato 25 Marzo 2023, 00:10

RIETI - Un nome scelto come portafortuna, e tale si è rivelato: a 41 anni dall’inaugurazione, la trattoria “La Favorita” ha vissuto tutte le trasformazioni della ristorazione e oggi abbraccia vari aspetti, aprendosi a nuove prospettive.

Andata e ritorno. Si può sintetizzare così il percorso di Mario Colella, partito da Ornaro per Roma a fare esperienza nei ristoranti, diventando un bravo cuoco, per poi spostarsi a Ladispoli, dopo aver sposato Mariannina Cornacchiola, a gestire un locale consolidando le proprie conoscenze e infine, rispondendo al richiamo di casa, ritornare e cogliere l’occasione di rilevare nel 1982 una vecchia osteria, vicino a una gioielleria in piazza Cavour. Mario la ribattezzò “La Favorita”, come il ristorante di un suo amico siciliano che ebbe successo a Roma: scelta che, nell’anno del signore 2023, si può dire più che indovinata.

Di padre in figlio. Restaurato il locale, Carlo e Mariannina si impegnarono a ridare dignità alla fatiscente osteria, divenuta trattoria, grazie a un senso del realismo che ha evitato di tentare passi più lunghi della gamba.

Mentre La Favorita acquisiva credibilità, proponendo una cucina tipica locale di qualità, i figli, ben quattro, crescevano, e alla fine Massimo, inizialmente restio, mentre letteralmente girava il mondo - da Montecarlo a Londra, passando per Miami e altrove - si appassionò alla cucina, crescendo professionalmente, per tornare alla base nel 2005 ad affiancare mamma Mariannina, vero emblema della Favorita, mentre Mario resta defilato a vigilare. L’avvento di Massimo come chef permette di elevare la già buona qualità della proposta della Favorita, dando ancora più risalto a scelta dei prodotti, tecnica e presentazione, ma senza stravolgere o deviare troppo dalla tradizione locale mentre, sempre a proposito di presentazione, nel 2014 il locale cambia look grazie alla ristrutturazione coi tipici mattoncini a vista, ben noti a una numerosa clientela affezionata, il miglior veicolo per promuovere la Favorita.

Street food e altro. Ma non finisce qui: «Salvo il dehors esterno - spiega Massimo - non abbiamo mai pensato ad ampliarci, magari spostandosi altrove, e abbiamo mantenuto la giusta dimensione. Invece dopo la pandemia si è presentata l’opportunità di rilevare in piazza Beata Colomba la nota pizzeria di cui abbiamo ritoccato la denominazione in “Locanda dei Fabbri”. Non avevo esperienza in quel campo, ma dopo tre anni, grazie alle nostre proposte e, pure in questo caso, cercando di offrire sempre ingredienti migliori, io e mia moglie Alessandra siamo soddisfatti». Nel frattempo, da qualche anno, i due giovani coniugi, soprattutto nella stagione calda, girano su e giù per l’Italia e all’estero col loro “Griciabar”: un furgone - o meglio un “truck” - col quale portano avanti una nobile missione: «Promuovere la gricia ovunque andando a eventi di ogni genere dove c’è il tipico “street food” - spiega Massimo. - Infatti non proponiamo altre pietanze, solo la tipica ricetta che ha ottenuto il riconoscimento dell’Unione Europea come specialità tradizionale garantita, di cui ci sentiamo orgogliosi alfieri. Si dovrebbe fare di più anche per altre eccellenze locali». Infine, dulcis in fundo potremmo dire, Massimo di recente ha inaugurato a Vazia, in via Vaiano Nuova, “Villa Favorita”: «Un piccolo B&B - conclude - giusto per girare di più come una trottola impazzita tra Favorita, Taverna e tutto il resto».

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