RIETI - Situazioni di criticità e rischio idrogeologico a Cantalice. Una denuncia ma, nello stesso tempo, una iniziativa costruttiva per arrivare a un intervento. È il capogruppo di minoranza di Destra sociale, Paolo Dionisi - insieme a un gruppo civico di cui si è fatto portavoce Armando Michel Patacchiola - a fare il punto sulle pesanti conseguenze che il maltempo e le precipitazioni delle scorse settimane hanno provocato lì dove «da decenni ormai - sottolinea Dionisi - manca ogni forma di manutenzione. Non è l’evento in sé a causare danni, ma l’abbandono che per anni ha creato accumuli di materiali, dilavamento, mucchi di detriti e fenomeni erosivi».
I passaggi. Ed ora è stata protocollata e depositata in prefettura una petizione popolare, a firma di oltre 40 privati, Comune di Cantalice, Consorzio della bonifica reatina e Autorità di bacino dell’alto Tevere.
Gli obiettivi. «Un’iniziativa civica - spiegano - che non vuole essere un’azione di partito, ma qualcosa per tutti e per la comunità, nell’ottica anche di fornire un sostegno per dare forza alle richieste dell’amministrazione quando sottoporrà gli interventi agli Enti superiori» .Tra le criticità, gli allagamenti della piazza principale, l’erosione degli argini di contenimento, danni da acqua a carico di ricoveri e rimesse agricole nonché di orti privati mentre, nel fosso del Vallone, le piene e l’accumulo di inerti e vegetazione hanno causato deviazioni del corso d’acqua. «Recenti lavori per la messa in sicurezza idrogeologica del rivo che costeggia via I maggio - osserva Patacchiola - si sono rivelati inutili, in quanto, col maltempo, le sponde hanno definitivamente ceduto». «A onor del vero - precisa Dionisi – diverse situazioni di degrado e ostruzione è dovuta all’inciviltà delle persone che abbandonando rifiuti di ogni genere, contribuiscono a questa problematica».