Simoncini, morto l'oncologo che curava il cancro col bicarbonato: la notizia impazza sui social del Sud America

Tullio Simoncini
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Domenica 7 Aprile 2024, 08:51 - Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 18:51

Era balzato agli onori della cronaca, o disonori secondo i punti di vista, per curare il cancro con il bicarbonato. La teoria di Tullio Simoncini, oncologo nato a Valentano 73 anni fa, lo aveva reso famoso in tutto il mondo. E proprio la notizia della sua morte per infarto, che risalirebbe a fine gennaio, sta ora facendo il giro dei social. A diffonderla diversi gruppi del Sud America dove il medico operava a seguito delle tante peripezie di cui si era reso protagonista in Italia e non solo.

Secondo le teorie di Simoncini, il cancro sarebbe causato da un fungo, la candida albicans, che sopravvive in un ambiente acido. Di conseguenza, basterebbe ‘alcalinizzare’ il corpo col bicarbonato per combatterlo. Una pratica che nel 2006 gli era costata la radiazione dall'Ordine professionale. Radiazione che però non lo convinse ad appendere il camice al chiodo: semplicemente, si era trasferito in Albania dove aveva continuato a praticare.
Presto sono iniziati anche i guai giudiziari. A gennaio 2018, era stato condannato dal Tribunale di Roma a 5 anni e sei mesi per omicidio colposo ed esercizio abusivo della professione, per fatti avvenuti nel 2012. La sentenza era stata poi annullata con rinvio dalla Cassazione. Secondo i magistrati di primo grado la sua cura a base di bicarbonato, nell'ottobre del 2012, sarebbe costata la vita a Luca Olivotto, 27enne di origini siciliane. Il ragazzo era andato a farsi curare nella clinica dell'imputato con sede a Tirana, per guarire da una neuropasia cerebrale.

Era partito con la speranza della guarigione e avrebbe speso ben 20mila euro.

L’intero decorso della malattia si è sviluppato in Albania, dove il giovane era stato curato con iniezioni di bicarbonato. Subito dopo le prime somministrazioni, viene trasportato d’urgenza in ospedale: le condizioni sanitarie sono fin da subito disperate e il ragazzo muore.

Poi, una seconda inchiesta. Nel 2016, Simoncini, secondo la magistratura romana, avrebbe continuato a portare avanti i trattamenti con il bicarbonato a malati di cancro. Proprio per questo l'imputato si è trovato ad affrontare un altro processo nei suoi confronti per quattro episodi che sono stati denunciati tra marzo e novembre 2016. Processo non ancora concluso.

Nel frattempo, tra l’Argentina e la Colombia la sua teoria aveva fatto molti proseliti, complici interviste diffuse sui social che ne hanno amplificato la fama. E proprio dal Sud America arriva la notizia della sua morte, con testimonianze che lo descrivono come un “ottimo medico”. Nessuna treccia sembra invece aver lasciato nel suo paese d’origine. “Che fosse di Valentano mi risulta nuova. Simoncini – dice il sindaco Stefano Bigiotti – non è un cognome del posto. A meno che non sia nato nell’ospedale che decenni fa era gestito dalle suore”. 

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