Asili nido, è ancora botta e risposta tra comune e strutture convenzionate

L’assessore Notaristefano ribatte alle accuse: «Non è vero che senza convenzioni si perdono posti di lavoro». Ma Naturilandia: «Così si distrugge quanto di buono fatto finora. Dicevano che avrebbero ascoltato tutti»

Asili nido, è ancora botta e risposta tra comune e strutture convenzionate
di Massimo Chiaravalli
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Martedì 13 Giugno 2023, 05:25 - Ultimo aggiornamento: 18:09

«Sui bambini e le famiglie non si scherza». Da missiva a missiva: dopo la lettera di protesta degli asili nido convenzionati, l’assessore alle politiche sociali Patrizia Notarisfetafano non ci sta e dice la sua punto su punto. Ma non ci sta neanche il nido Naturilandia, che torna a dirgliene quattro.

La replica da palazzo dei Priori dopo l’addio alle convenzioni. «Il nuovo sistema - dice l’assessore - premia virtuosità e qualità educativa. Le famiglie, non essendo più obbligate a scegliere i nidi in funzione delle convenzioni, potranno iscrivere i propri figli, sostenute dal rimborso del Comune, nella struttura che ritengono più rispondere alla propria visione educativa e/o alle proprie necessità logistiche. Questo innescherà un miglioramento delle offerte educative».
Chi ha difficoltà economiche in attesa dei rimborsi? «Anticipiamo due mensilità ai abeneficiari, a breve sarà pubblicato il bando».

I posti di lavoro non sarebbero a rischio. «Si parte dal presupposto che il cambiamento ridurrà il numero di iscritti, ma non è così. Potendo sostenere più famiglie, che dalle proiezioni effettuate dall’ufficio dedicato si prevedono essere oltre il doppio, il numero di iscritti può calare solo se lo specifico nido non viene scelto». Infine, «questa nuova modalità - conclude Notaristefano - vale solo per i nuovi iscritti e non per le riconferme, avendo voluto garantire così una gradualità e un accompagnamento».

Sulla sponda opposta c’è Federica Lamoratta di Naturilandia. «Come si può pensare di continuare a fare rete - spiega - se neanche le nostre opinioni e idee in quanto operatrici nel settore vengono ascoltate?». L’assessore risponde che è aperta al dialogo, però «non vuole riceverci tutte insieme, ma una per volta. Perché ci vuole dividere? Non sarebbe più giusto farlo tutte insieme, visto che si sta stravolgendo un settore, si sta distruggendo ciò che di buono è stato fatto, e perché non coinvolgere anche i rappresentati dei genitori? Non siamo una parte di quel popolo che avevate detto che avreste ascoltato? O siamo vittime di scelte prese così?».

I dubbi continuano con questo tenore: «Ogni decisione che riguarda un settore andrebbe presa non solo dalla poltrona in cui si ha il potere di sedere, ma anche con quella parte di popolo che la mattina si alza per svolgere al meglio il proprio lavoro, soprattutto se queste persone sono a vostra disposizione con i propri servizi e hanno il diritto di sapere in anticipo ciò che da dietro una scrivania imponete». In chiusura, la reprimenda. Notaristefano «parla senza nemmeno aver mai visitato le strutture. Date due mesi di anticipo e dopo? Ricordi sempre - conclude Lamoratta - su chi sta facendo questi esperimenti».

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