Asili nido nel caos, convenzioni abolite: «Noi, buttati fuori»

La novità voluta dal Comune: rimborsi diretti alle famiglie. «Posti di lavoro a rischio, non ci hanno neanche ricevuto»

Asili nido nel caos, convenzioni abolite: «Noi, buttati fuori»
di Massimo Chiaravalli
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Sabato 10 Giugno 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 15:19

«I bambini dell’asilo stanno facendo casino», cantava Vasco. Adesso invece il caos è intorno a loro. Senza il minimo confronto con le parti in causa, a palazzo dei Priori hanno deciso di stravolgere il modello organizzativo degli asili nido.

Convenzioni addio: questa è l’unica certezza. La doccia fredda - per i privati che gestiscono le strutture, ma anche per i genitori - è arrivata con una nota: «Deliberate le nuove modalità di accesso ai nidi. Lo scorso anno - dice l’assessore alle politiche sociali Patrizia Notaristefano - siamo riusciti ad accogliere solo 37 richieste su 166 nuove istanze». Troppo poche, anche a causa dell’aumento imposto dalla Regione nel 2021, che prevedeva un costo a posto convenzionato di 840 euro a bambino. «Con la nuova modalità, basata sul rimborso diretto alle famiglie invece che sul pagamento ai nidi convenzionati - continua l’assessore - potremo accogliere oltre 40 domande in più, a parità di investimento».

Tutto molto bello, se non fosse che si sono rivoltati tutti contro. Finora ha funzionato così, per 20 anni: due le strutture comunali, I Cuccioli (circa 30) e Il nido a colori (60), più altre private in convenzione, con il Comune a coprire una quota chiedendo tot posti convenzionati per abbattere la retta, anche con fondi regionali. «Erano 10 milioni - dice Alessandra Troncarelli (Pd), consigliera comunale ed ex assessora regionale - e li abbiamo portati a 18. Poi c’era EFamily, cumulabile: non si può dire che dipende dalla Regione».

E adesso? «Chi potrà accedere? In base a quali requisiti? Non si sa nulla. Quante risorse intende stanziare il Comune? La Regione concorre, non copre per intero.

Come escono queste 40 famiglie in più se non si conoscono i criteri di accesso?». Bocciatura pure da Antonella Sberna (FdI): «Servizio stravolto, rischiamo di dimezzare il sostegno finora erogato alle strutture, che devono mantenere standard indicati dalla Regione per l’accreditamento. Come si fa a stravolgere tutto così, con un comunicato stampa? Modi, tempi e toni sono sbagliati». E poi la domanda delle domande: «Che ne sarà delle strutture convenzionate?».

Già, cosa dicono loro? Tutto il peggio possibile. «Smentiamo quanto dichiarato dall’assessora alle politiche sociali Patrizia Notaristefano ovvero “nidi gratis e più di 40 famiglie che usufruiranno del servizio”. È una enorme falsità». Firmato Claudia De Angelis (La Bottega dei Talenti, asilo nido e scuola d’infanzia), Giuseppina Petterini (Pollicino), Delia Filesi (Giardino d’infanzia), Raffaella Sciarrillo (La Chioccia) e Federica Lamoratta (Naturilandia). «Dopo un anno di totale assenza da parte dell’assessora, più volte attesa per un confronto, il 6 giugno, senza nessuna concertazione - spiegano - siamo state brutalmente informate che non ci sarà più alcuna convenzione».

Le strutture offrono circa 80 posti di lavoro, ora si chiedono «che fine farà il nostro personale? Non siamo state neanche ricevute, hanno preferito buttarci fuori senza neanche un grazie per il servizio offerto negli anni. Siamo indignate». Intanto chi deve iscrivere i figli e se lo può permettere inizia a muoversi ora. Gli altri devono attendere la finalizzazione della procedura, l’avviso, la graduatoria, la disponibilità di posti. O quel che ne resta.

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