Terni, è arrivato da Lucca e spaccia cocaina e hascisc nei boschi a Piediluco: marocchino in cella

Terni, è arrivato da Lucca e spaccia cocaina e hascisc nei boschi a Piediluco: marocchino in cella
di Nicoletta Gigli
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Sabato 26 Agosto 2023, 00:20

TERNI - E’ arrivato da Lucca per spacciare cocaina e hascisc nei boschi tra Piediluco e Marmore.

Di fronte al giudice si è inventato di essere giunto a Terni per incontrare un amico dopo una lite con la moglie nella città toscana ma il suo racconto non è bastato a evitargli di finire in una cella a Sabbione.

In carcere l’ennesimo pusher dei boschi, uno di quelli che stanno mettendo a dura prova i nervi delle forze dell’ordine.

Ha 37 anni, è marocchino, ha una sfilza di precedenti per spaccio e stavolta la sua fiorente attività è stata bloccata dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Terni.

Il blitz che l’ha incastrato è scattato dopo l’ennesima segnalazione di chi vive tra Marmore e Piediluco.

I residenti hanno parlato di una presenza «assidua e ininterrotta di persone che spacciavano nelle aree boschive di Piediluco» lungo la Reopasto e anche stavolta, come in passato, i sospetti erano più che fondati.

Giovedì mattina i militari hanno perlustrato i boschi di Piediluco nelle località indicate dalle persone del posto che, nei giorni scorsi, hanno notato quei movimenti sospetti.

All’opera, stando alle denunce, extracomunitari che, come in passato, si sono appropriati dei boschi per vendere droga giorno e notte.

I carabinieri si mettono all’opera e notano che nella fitta vegetazione ci sono due persone sedute a un tavolo da campeggio. Quando si accorgono degli uomini in divisa scappano via ma uno dei due viene rincorso e bloccato. E’ il marocchino 37enne, fermato lungo la Terni-Rieti. Addosso ha mille e 135 euro in contanti.

Nel punto in cui poco prima stazionava con l’altro immigrato scappato via viene recuperata la droga, cocaina e hascisc, un bilancino di precisione, un cellulare e un foglio scritto in lingua araba che sarà tradotto dagli investigatori.

I militari recuperano 43 grammi di cocaina già suddivisa in 39 dosi pronte per lo spaccio e 20 grammi di hashish. Per il marocchino scatta l’arresto in flagranza.

Ieri in tribunale la direttissima di fronte al giudice Biancamaria Bertan.

A difendere il 37enne è l’avvocato Francesco Mattiangeli.

L’indagato racconta di essere partito da Lucca, dove risiede, dopo aver litigato con la moglie. Alla stazione sarebbe stato avvicinato da un ternano che lo avrebbe ospitato a casa sua. Con lui sarebbe andato nel bosco lungo la vecchia Terni-Rieti per comprare la cocaina di cui fa uso.

Una ricostruzione che non ha convinto il giudice, Bertan, che, certa che l’attività di spaccio non era  occasionale ma metodica e ben organizzata, ha confermato l’arresto e ha spedito il marocchino in carcere in attesa del processo.

E’ l’ennesimo pusher dei boschi finito nella rete delle forze dell’ordine. Uno dei tanti che ormai si sono impossessati delle aree impervie della conca per vendere droga di ogni tipo a consumatori sempre più esigenti.

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