Terni, pistole e fucili per difendere i boschi dello spaccio: Indagini serrate e nuovi arresti

Terni, pistole e fucili per difendere i boschi dello spaccio: Indagini serrate e nuovi arresti
di Nicoletta Gigli
3 Minuti di Lettura
Domenica 19 Febbraio 2023, 09:52

TERNI - Pistole e fucili che spuntano dai boschi intorno alla conca. Nascosti lì da pusher che sono pronti a tutto pur di difendere le proprie zone di spaccio.

Quelle sul collegamento tra armi e droga sono indagini delicatissime, coperte da un riserbo più che assoluto.

La certezza è che, nel giro di un paio di mesi, gli investigatori di carabinieri e polizia, durante i ripetuti blitz a caccia di chi vende la droga vivendo come Tarzan, hanno recuperato nella fitta vegetazione una pistola e due fucili. Impossibile al momento dare un nome a chi ha abbandonato le armi.

Il primo ritrovamento di un fucile da parte degli investigatori della squadra mobile nei boschi di Vascigliano di Stroncone ha dato il via alle indagini, ancora in corso.

Qualche settimana dopo, dai boschi del narnese, è saltata fuori un pistola. Qualcuno l’ha abbandonata nelle zone da mesi battute palmo a palmo dai carabinieri. A distanza di qualche giorno il recupero di un fucile a canne mozze, che era nascosto nella fitta boscaglia dove i residenti continuano a segnalare la presenza costante di spacciatori africani.

Indagini serrate sulle tre armi sequestrate e un fascicolo aperto contro ignoti perché al momento, ad essere inchiodato con l’arma pronta a sparare, è stato solo il 34enne marocchino arrestato mercoledì dall’antidroga.

Frequentatore del boschetto di strada Santa Filomena, a Cospea, dove incontrava i clienti, a casa aveva droga per tutti i gusti e una pistola semi-automatica tascabile, col caricatore inserito con tre proiettili.

L’arma è sotto la lente degli esperti della ex fabbrica d’armi, che ne hanno constatato il perfetto funzionamento.

La guerra quotidiana ai marocchini e tunisini che spacciano accampati nei boschi del narnese ha consentito ai carabinieri di Narni di scovare e arrestare un giovane pusher africano clandestino. Dormiva in una tenda nella fitta vegetazione di Testaccio e nel suo marsupio aveva droga per tutti i gusti. Al marocchino sono stati sequestrati un etto  di hascisc, 30 grammi di cocaina e 9 grammi di eroina.

Nella tenda dove l’africano stava dormendo i carabinieri hanno recuperato anche due bilancini di precisione, il materiale per il confezionamento delle dosi e quasi 500 euro in banconote di vario taglio. Incassate grazie a un’attività che non conosceva sosta e andava avanti 24 ore su 24.

Sotto sequestro anche due telefonini, che gli investigatori sperano possano restituire elementi utili alle indagini.

Per il giovane marocchino, incensurato, in Italia senza fissa dimora, e irregolare sul territorio nazionale, sono scattate le manette.

Quella andata in scena in queste ore è l’ennesima operazione dei militari per liberare i boschi intorno alla conca da spacciatori che, col fiato sul collo, si sono stabiliti in zone raggiungibili con grande difficoltà. Teatro di controlli a tappeto, in alcuni casi anche con l’ausilio di elicotteri, per stanare pusher pronti a tutto pur di mantenere il predominio sulla propria zona di spaccio.

Dai boschi del narnese, di Marmore e Piediluco, di Cesi la gente continua a segnalare l’intensa attività di cessione di droga di ogni tipo. E il viavai di insaziabili clienti a caccia dello sballo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA