Terni, rissa tra marocchini e coltellate a Marmore: chiuse le indagini con due indagati per tentato omicidio

Terni, rissa tra marocchini e coltellate a Marmore: chiuse le indagini con due indagati per tentato omicidio
di Nicoletta Gigli
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Giovedì 1 Giugno 2023, 23:42 - Ultimo aggiornamento: 2 Giugno, 08:07

TERNI - Due fratelli marocchini di 26 e 21 anni sono indagati per aver tentato di uccidere un connazionale di 25 anni.

Per quest’ultimo, che quella notte rischiò la vita, un avviso di garanzia per le lesioni causate al più giovane dei due fratelli.

Il pm, Barbara Mazzullo, ha chiuso le indagini sul fatto di sangue andato in scena il 5 ottobre a Marmore, in una delle zone dove lo spaccio dei boschi viene gestito da africani che si contendono la piazza. Un fatto di sangue - così almeno lo definirono i protagonisti - scatenato da una faida familiare che avrebbe avuto origine in Marocco per un mancato matrimonio.

Gli investigatori dell’arma però in questi mesi non hanno mai escluso collegamenti dei tre col mondo che gestisce lo spaccio di droga nella conca. Anche perché in quei giorni si sono verificati una serie di episodi che hanno tutti gli ingredienti del classico regolamento di conti rimasti in sospeso.

Tutto inizia alle due di notte del 5 ottobre, quando al pronto soccorso dell’ospedale arriva 25enne marocchino che perde molto sangue.  Ha rimediato una sprangata alla testa e tre coltellate al torace, una delle quali ha raggiunto un polmone. E’stato portato lì da due persone che lui dice di non conoscere e che, dopo averlo scaricato dall’auto di fronte al pronto soccorso del “Santa Maria”, spariscono nel nulla..

Nella notte i medici lo sottopongono a un delicato intervento chirurgico al termine del quale il 25enne finisce in rianimazione in prognosi riservata.

Quando si riprende, ai carabinieri racconta di essere stato aggredito a Marmore da due persone che non conosce ma le indagini hanno già preso una via ben precisa.

La notte di sangue e coltelli non è finita perché due ore dopo al pronto soccorso dell’ospedale arriva un altro giovanissimo africano. Ha 21 anni, è marocchino, ha una ferita da arma da taglio a un braccio e non sa spiegare le ragioni di quelle lesioni.

Viene medicato dai sanitari e poi esce dall’ospedale insieme ai carabinieri, che lo portano in caserma per tentare di ricostruire le circostanze del fatto di sangue.

Che appare subito legato a quello che, al marocchino di 25 anni, è costato un ricovero con prognosi riservata.

Gli investigatori della sezione radiomobile del comando compagnia di Terni, allertati dal personale dell’ospedale per i due episodi tutti da chiarire, coordinati dal pm, Barbara Mazzullo, rimettono insieme i pezzi del puzzle.

Per il marocchino di 26 anni, difeso dall’avvocato, Francesco Mattiangeli, si aprono le porte del carcere mentre il fratello 21enne è ancora latitante. Al 25enne che si salvò per miracolo, alla chiusura delle indagini, vengono contestate le lesioni inferte al più giovane dei due fratelli.

«Dopo aver letto gli atti valuterò il rito da scegliere per il mio assistito - dice Francesco Mattiangeli. Nelle prossime ore deciderò se presentare istanza di attenuazione della misura cautelare in carcere».

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