Terni, clinica negata a Bandecchi: il giallo del rischio esondazione

Terni, clinica negata a Bandecchi: il giallo del rischio esondazione
di Sergio Capotosti
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Martedì 8 Novembre 2022, 06:59 - Ultimo aggiornamento: 07:00

Era uno degli ostacoli che la Ternana contava di superare con facilità per realizzare la clinica, visto che il rischio esondazioni rimaneva solo sulla carta dal momento che i lavori erano stati realizzati. E in effetti alla vigilia dell'incontro clou del 3 novembre la giunta regionale aveva deliberato l'aggiornamento del cosiddetto rischio idraulico in prossimità del fiume Nera, nel tratto a ridosso di Ponte Allende dove la Ternana aveva intenzione di realizzare la clinica, utilizzando quelli che un tempo erano conosciuti come i terreni di Ternanello.

Un aggiornamento però che non è stato preso in considerazione, visto quello che si legge a pagina 55 della corposa relazione (pubblicata ieri) che accompagna la determina dirigenziale con la quale la Regione ha stoppato il progetto ideato da patron Bandecchi: realizzare il nuovo Liberati a patto che Palazzo Donini concedesse la possibilità di realizzare una clinica convenzionata. Il tratto del fiume Nera interessato dal progetto - si legge nell'allegato 10 redatto dall'Autorità di Bacino - è stato, in passato, oggetto di interventi di difesa idraulica per i quali, al momento, non è stata ridefinita la composizione delle condizioni di assetto e non è stata chiesta ne avviata la modifica della perimetrazione Pai (Piano stralcio di Assetto Idrogeologico).
Al contrario, la Regione aveva approvato una delibera per la riperimetrazione delle fasce di pericolosità e rischio idraulico del fiume Nera. In sostanza, la Regione, sebbene in extremis visto che la delibera è stata approvata il 26 ottobre, ha aggiornato la mappa del rischio dopo i lavori fatti dal Consorzio di bonifica Tevere-Nera nel tratto tra ponte Allende e il ponte della ferrovia Terni- L'Aquila nel biennio 2016-17. Aggiornamento, quello fatto dalla giunta, che però non deve essere stato trasmesso all'Autorità di bacino, o peggio non è stato preso in considerazione. Tuttavia, l'Autorità di bacino precisa che ai fini autorizzativi sono vincolanti i pareri espressi nel merito del progetto dalle amministrazioni vincolanti, il che vuol dire che la palla ripassa comunque alla Regione. Un tema, quello del rischio idraulico nel tratto urbano del fiume Nera, che non riguarda solo il progetto della Ternana, considerando che in passato più volte la Confartigianato ha chiesto di intervenire per consentire alle imprese dell'area industriale di poter fare appositi interventi che senza l'aggiornamento della mappa, dopo i lavori fatti dal Consorzio, non si possono fare. Insomma, la Ternana ha sollevato un altro caso, quello del rischio esondazioni, dopo quello delle cliniche private spalmate tutte su Perugia.
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