Roma, De Rossi: «Non viviamo bene l’attesa per la Juve. Troppe pressioni»

Roma, De Rossi: «Non viviamo bene l’attesa per la Juve. Troppe pressioni»
di Gianluca Lengua
2 Minuti di Lettura
Giovedì 20 Dicembre 2018, 11:37 - Ultimo aggiornamento: 11:48
«Abbiamo talmente tanta pressione ultimamente che non viviamo bene l’attesa di Juventus-Roma». Lo ha detto Daniele De Rossi in un’intervista a Dazn. Il centrocamposta non ha ancora recuperato dall’infortunio al ginocchio, ma sabato sera Di Francesco lo porterà comunque in panchina per dare una scossa alla squadra: «Abbiamo tanti pesi sulla schiena, siamo in un momento delicato perché sappiamo che dobbiamo fare meglio di quello che stiamo facendo. Siamo tutti sotto osservazione, mister compreso, e lo sappiamo. Vogliamo fare una grande partita più per noi che per l’importanza della sfida stessa. Poi se andiamo nel dettaglio sappiamo che le pressioni non sono solo sulla nostra situazione di gioco, ma anche per l’avversario che avremo, il più forte che c’è». Sul l’infortunio, poi, chiarisce: «È il più grave della mia carriera. Si parla di cartilagine, ho subito una lesione grave. Sarebbe gravissimo se si dovesse rompere ancora a 35 anni. Ci vuole tempo, ho ripreso a correre e a calciare ma sono ancora indietro». De Rossi riglette sulle cessioni della scorsa estate, sicuramente dolorose ma bisognava parlarne di meno: «Il dolore per quelli che sono partiti rimane ancora oggi, ma doveva essere assimilato in maniera più sciolta. A livello di singoli le cose stanno migliorando e si stanno integrando bene». In chiusura un’indicazione sul suo futuro e il sogno di diventare un tecnico: «Ho questo desiderio di fare l’allenatore e se devo pensare a tutte le cose che deve fare un allenatore, la cosa che mi spaventa di più è quella di dover fare 100 interviste a settimana. Mio padre mi dice che fare l’allenatore è bello, ma è un lavoraccio. Lui è un maestro proprio perché non ha avuto mai l’ambizione di diventare il nuovo Guardiola, Sacchi o Mourinho. Da lui posso imparare tante cose, anche come si sta al mondo quotidianamente. Non so se sarò capace ma viaggerò e studierò per imparare».
© RIPRODUZIONE RISERVATA