Ex Zuccherificio, Ascom frena gli entusiasmi della giunta sul piano di recupero della Coop Centro Italia

Ex Zuccherificio, Ascom frena gli entusiasmi della giunta sul piano di recupero della Coop Centro Italia
di Giacomo Cavoli
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Venerdì 1 Aprile 2022, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 17:04

RIETI - «Il Comune di Rieti ci contatti per illustrarci il progetto relativo all’ex Zuccherificio». Era, in sostanza, il pensiero e la preoccupazione espressi venerdì scorso dalla giunta di Ascom Confcommercio, riunitasi in fretta e furia in un incontro straordinario, dopo che appena due giorni prima, insieme all’architetto Paolo Vinti e ad Andrea Avanzi, responsabile del settore sviluppo, gestione immobiliare e centri commerciali di Coop, era andata online in videoconferenza la commissione comunale Lavori pubblici per presentare il “Parco Urbano” (nella foto sotto il progetto) immaginato da Coop Centro Italia a viale Maraini, appuntamento iniziale e propedeutico – nelle intenzioni della giunta comunale – per andare in buca in consiglio comunale con l’approvazione della convenzione tra Comune e Coop prima della scadenza elettorale del 12 giugno. 

I commercianti puntano i piedi. Ascom, fino a quel momento mai ufficialmente convocata da Palazzo di Città, aveva quindi immediatamente alzato la voce in una riunione di giunta dai toni senz’altro vivaci: così, alla fine, l’incontro tra Palazzo di Città e Ascom è andato in scena mercoledì pomeriggio. 
Ma il quadro, al momento, appare ancora come quello di una trattativa in sostanziale fase di stallo. L’appuntamento era fissato alle 18 di mercoledì a Palazzo di Città, dove ad accogliere i membri della giunta di Ascom c’erano il sindaco Antonio Cicchetti e l’assessore ai Lavori pubblici Antonio Emili. 

I dattagli del piano sul tavolo. Sul tavolo, finalmente, i dettagli tecnici del progetto di riqualificazione forniti da Coop al Comune, mostrati da sindaco e assessore durante tutta la prima ora dell’incontro che, alla fine, si è protratto fino alle 20. Le parole di Ascom sono state, in buona sostanza, le stesse già pronunciate nel corso della riunione di giunta, con qualche variante: e cioè che «non siamo pregiudizialmente contrari allo sviluppo della città della quale facciamo parte», ma è fuor di dubbio che sia la vocazione interamente commerciale del progetto di Coop a far tremare i polsi ai commercianti di Ascom.


La promessa dell'amministrazione. Così dal Comune sarebbe arrivata la promessa di garantire una futura discussione (sì, ma quando? Prima o dopo le elezioni?) sul tema che, nell’opinione di Ascom, rischia di ridisegnare definitivamente e, forse irrimediabilmente, la mappa del commercio di tutto il territorio comunale e non solo. Ieri pomeriggio, poi, nuovo impegno di Ascom per il secondo incontro con il vicesindaco e candidato sindaco Daniele Sinibaldi, stavolta non in chiave istituzionale ma elettorale, per parlare di centro storico. Ma se a tremare davanti all’ex zuccherificio sono soprattutto i commercianti del centro città, discutere di centro storico non equivale a tirare in ballo anche il “Parco Urbano” di Coop? 

Sinibaldi sulla ex Tosap. Nel frattempo, Daniele Sinibaldi ha lanciato anche l’appello per la proroga della misura governativa che, fino a ieri, aveva concesso ai commercianti l’esenzione dal pagamento della tassa sul suolo pubblico, l’ex Tosap ora sostituita dal Canone unico per il commercio su aree pubbliche. Sospensione che, insieme alla possibilità di espansione dei dehors approvata dal Comune di Rieti durante la pandemia, ha rappresentato una boccata d’ossigeno per le attività commerciali. 

«Considerando che il Paese, e in particolar modo il settore del commercio, sta vivendo una fase ancora estremamente critica, acuita dalle tensioni internazionali e dall’esplosione dei prezzi che si aggiungono ai danni prodotti dalla pandemia e non ancora pienamente recuperati, riteniamo miope e controproducente la decisione di ripristinare il pagamento di questa tassa – ha commentato Sinibaldi - Faccio appello a tutti i rappresentanti istituzionali del territorio che siedono in Parlamento a farsi portavoce delle istanze degli esercenti, affinché vengano individuati strumenti normativi che possano prorogare l’esenzione dal pagamento di questa imposta. Questa è una fase in cui le attività economiche vanno sostenute e non certo appesantite».