Tradizione e commozione alla processione del Venerdì Santo a Priverno

La processione del Venerdì Santo a Priverno
di Sandro Paglia
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Sabato 16 Aprile 2022, 12:04 - Ultimo aggiornamento: 14:08

Con discrezione e con molta fede da parte dell’organizzazione cattolica locale e delle confraternite  la processione del Venerdì Santo a Priverno si è svolta regolarmente come da secoli avviene.  E' stata la prima volta dopo la pandemia. La processione ha avuto luogo ieri sera, 15 aprile, protaendosi così per alcune ore per la recitazione della “Via Crucis”, all’interno della cinta storica urbana. Particolarmente emozionante  è stata la partecipazione dei “sacconi neri penitenti” (persone giudicate anche dalla giustizia ma non solo, tanto che i loro nomi vengono tenuti segretissimi e conosciuti solo dalle forze dell’ordine e dall’arciprete della Cattedrale di Santa Maria), retaggio di un passato mai mancato nei ricordi dei fedeli, cittadini e dei turisti presenti, con le caviglie legate da robuste catene e portando alle spalle la pesante Croce in espiazione dei loro peccati.

La sfilata ha avuto luogo di fronte ad una folla di fedeli   che ha fatto ala al passaggio del “Cataletto” con il Cristo deposto al grido di “Misericordia Signore”, della lunga teoria di “vedove” con il lutto e bandiere nere, dell’”Addolorata”, dei “sacconi bianchi” e della banda musicale che suonava inni di lode.  

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