Il Pronto soccorso del Santa Maria diventa un "parcheggio" per tanti pazienti in attesa di un posto letto. Il dg Andrea Casciari: «Troppo lente le dimissioni dai reparti e non per colpa nostra»

Il Pronto soccorso del Santa Maria diventa un "parcheggio" per tanti pazienti in attesa di un posto letto. Il dg Andrea Casciari: «Troppo lente le dimissioni dai reparti e non per colpa nostra»
di Corso Viola di Campalto
4 Minuti di Lettura
Venerdì 6 Ottobre 2023, 09:13

«Non è un problema di accessi al Pronto soccorso, ma di reparti che non riescono a dimettere i pazienti in tempi brevi, provocando un rallentamento del turn over con tutte le conseguenze del caso». Il direttore generale del Santa Maria Andrea Casciari cerca di rispondere alle critiche e alle polemiche degli ultimi giorni per i pazienti parcheggiati nel reparto diretto dal dottor Giorgio Parisi anche oltre 24 ore, in attesa di un posto letto. 

Basta affacciarsi sul piazzale del pronto soccorso dell'ospedale Santa Maria per capire l'ondata di pazienti e familiari che si abbattono sulle porta d'ingresso, ogni giorno c'è una media di 160-180 accessi, e soprattutto, sono almeno 20 i pazienti che vengono "parcheggiati" in attesa di trovare un posto letto nei vari reparti dopo le visite e la diagnosi, ed una buona fetta di questi è formata da persone con età avanzata, polipatologie e riacutizzazioni che hanno bisogno di cure continue. Così si crea un imbuto che ha portato ad una serie di polemiche negli ultimi giorni

Andrea Casciari non si nasconde dietro ad un dito dando una spiegazione su quanto accade a Terni: «C'è l'effetto l'imbuto perché abbiamo difficoltà a dimettere i pazienti che devono essere trasferiti nelle strutture sanitarie intermedie - dice il dg del Santa Maria - se venissero trasferiti in tempi congrui il problema sarebbe contenuto, se non quasi inesistente, ma non è così e ne paghiamo le conseguenze». Ma il direttore generale ci tiene a far sapere una cosa: «Non è un problema di accessi al Pronto soccorso - continua Casciari - che funziona da tempo in maniera davvero brillante con un indice di perfomance di eccellenza, avendo dimezzato i tempi di attesa e determinante è stata la riorganizzazione del reparto voluta fortissimamente dal dirigente Giorgio Parisi e portata a termine in poco tempo con l'apertura dell'ambulatorio per i codici bianchi e verdi coordinato dalla dottoressa dell'Usl Simonetta Centurione e portata avanti dai medici di base dell'Usl».

I DATI

Il direttore generale poi snocciola i dati su una sperimentazione che ha portato alla nascita di un progetto che sta diventando modello per altri ospedali: «Si tratta del primo ambulatorio del genere in Umbria, tra i primi in Italia - racconta Casciari - e dall'analisi numerica riferita al si può apprezzare una notevole riduzione dei tempi di attesa, soprattutto per quanto riguarda le 12 ore diurne con la riduzione dei tempi di attesa medi nelle 24 ore, i codici bianchi sono passati da 107 minuti a 64 minuti, i codici verdi da 90 minuti a 71 minuti con un conseguente efficientamento della presa in carico dei codici a più elevata intensità di cura: i codici azzurri sono passati da 93 minuti a 77 minuti mentre i codici arancioni da 45 minuti a 31 minuti».
Insomma, il Pronto soccorso, a parte ad alcune criticità negli orari notturni per problemi di personale, va a gonfie vele: «Vorrei far comprendere - dice ancora Casciari - che tutti gli accessi vengono presi in carica tempestivamente e l'assistenza è totale, con i pazienti che in attesa del ricovero vengono seguiti dal personale medico ed infermieristico come fossero al reparto, il problema è purtroppo di accoglienza non avendo a disposizione una camera con tutti i disagi che ne conseguono».

LA RETE OSPEDALIERA

E su questo punto il direttore generale punta il dito verso la rete ospedaliera che on funziona a dovere bloccando le dimissioni e quindi il turn over nei vari reparti: «In tal questo senso c'è stata ultimamente finalmente - dice ancora Casciari- una delibera della Regione che indica come l'ospedale di Narni debba essere funzionale a quello di Terni per ridurre il sovraffollamento dal Santa Maria dovuto anche all'aumentata attrattività, nel corso del 2023 stiamo avendo una capacità attrattiva fortissima con un incremento di 10 milioni di euro di ricavi grazie alla mobilità regionale con una previsione per i prossimi mesi del 20 per cento, vola l'alta specialità ed un'altra partita non da poco conto e anche in forte incremento dell'attività chirurgica con un aumento rispetto all'anno scorso del 20 per cento e anche questo porta a problemi di dimissioni».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA