Il manager perugino, 57 anni, vestito scuro, camicia bianca e zainetto in spalla, ieri pomeriggio ha raggiunto gli uffici di via Fiorenzo di Lorenzo. L’incontro coi magistrati - si apprende in ambienti difensivi - è stato volutamente rinviato a dopo le elezioni regionali, attese dallo stesso Casciari per rimettere «subito il proprio mandato nelle mani del nuovo presidente della giunta». Cosa non ancora avvenuta. E’ uscito due ore dopo. «Una dichiarazione per la stampa? E’ vietato, mi hanno detto che non posso…». Alle 17.41 ecco la nota degli avvocati Nicola Di Mario e Paolo Rossi in cui senza entrare nel merito delle contestazioni viene spiegato genericamente che attraverso «diffuse dichiarazioni spontanee» l’indagato ha rivendicato la «completa estraneità alla vicenda oggetto di investigazione a suo carico». «Il nostro assistito - si legge - ha escluso in modo categorico di aver mai ricevuto da alcuno sollecitazioni a favore dei candidati partecipanti all’avviso pubblico per la formazione di graduatoria per infermieri a tempo determinato». I legali sottolineano anche «la piena legittimità dell’operato di Casciari evidenziando che, ove mai vi fosse stato anche un generico sospetto di presunte irregolarità, non avrebbe esitato ad annullare la procedura selettiva».
A sentire Casciari la sua nomina alla Usl 1 è da inquadrare temporalmente con le dimissioni di Barberini dalla Giunta all’inizio del 2016 in quanto l’assessore in quella casella - è la ricostruzione dell’indagato Casciari - avrebbe preferito il direttore amministrativo del Santa Maria della misericordia Maurizio Valorosi. E’ dunque evidente - lascia intendere Casciari - che gli attriti di Palazzo Donini in qualche modo si siano riflettuti sulle aziende sanitarie. In una circostanza lo stesso Valorosi - prosegue Casciari - avrebbe invitato l’assessore a «non fidarsi» di Casciari. Ecco dunque la storia, inedita fino a questo momento, della procedura di stabilizzazione dei fisioterapisti, i cui nomi sarebbero stati elencati in un documento passato dalle mani dell’assessore a quelle di Casciari e successivamente inghiottito dai denti metallici del trinciacarte, proprio su richiesta del manager alla sua segretaria. A proposito del concorso per infermieri Casciari ha spiegato al magistrato di aver nominato personalmente la presidente della commissione d’esame, Patrizia Borghesi, con la quale però in precedenza c’erano stati dissidi e rapporti tesi. E quei nominativi di candidati con la scritta «Andr» a fianco rintracciati in alcuni supporti informatici sequestrati alla Borghesi? Non sarebbero riferibili ad Andrea Casciari - così, almeno, garantisce lui -. «Non è lei» sarebbe stato spiegato dalla diretta interessata al manager. E allora di chi?
© RIPRODUZIONE RISERVATA