Terni. «Ospedale, alta specialità
mai stata a livelli così alti»
Il bilancio del dg Casciari ad un anno
dal suo insediamento

Terni. «Ospedale, alta specialità mai stata a livelli così alti» Il bilancio del dg Casciari ad un anno dal suo insediamento
di Umberto Giangiuli
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Venerdì 13 Ottobre 2023, 09:34

Gli indicatori sono tutti con il segno all’insù. L’ospedale di Terni gode buona salute sia in fatto di prestazioni che nell’abbattimento dei tempi di presa in carico al pronto soccorso. Ad un anno dal suo insediamento a direttore generale del “Santa Maria” la “cura” Casciari,  stando ai  stati forniti, sta dando i primi risultati. Casciari mostra uno degli indicatori a cui tiene maggiormente: quello che indica che gli interventi di alta specialità sono ripresi a pieno ritmo : questo significa che sono ripartiti gli interventi più complessi, cosa che dà spessore alla struttura sanitaria e permette anche di guadagnare.  A trainare sono tutte specialità che fanno parte del dipartimento cardio – toraco - vascolare, vale a dire l’aritmologia chimica e interventistica, la cardioanestesia, la cardiochirurgia, la chirurgia toracica e quella vascolare. «Il percorso intrapreso- afferma il dg- proseguirà e i dati degli ultimi otto mesi dell’anno rapportati con gli anni precedenti saranno ancora migliorati nel tempo». Alla conferenza stampa era presente pure il collega della Usl Umbria 2, Massimo De Fino e il direttore regionale della sanità umbra, Massimo D’Angelo. Il numero dei ricoveri nei primi otto mesi del 2023 è arrivato a 16.026 unità, in crescita rispetto al 2022 (15.274). Con questo scenario, il valore dell’attività nel 2023 è salita a circa 61 milioni di euro, rispetto ai circa 57 milioni del 2022. I ricoveri del 2023 sono diminuiti rispetto al 2019 ma il valore economico è sostanzialmente lo stesso, a significare che le prestazioni di alta specialità hanno un valore più alto. In questo contesto, mai raggiunto prima d’ora, il valore dell’attività chirurgica sale a circa 40milioni di euro più cinque rispetto al 2022 che erano di 35 milioni e mezzo. L’emergenza -urgenza mai come in questi primi otto mesi ha avuto tanti accessi (fino a circa 180 al giorno) con un aumento di 31.344 unità rispetto al 2022 quanto sono stati 26.562.

il filtro per i codici bianchi e verdi ha funzionato per la presenza dei medici di medicina generale che si occupano dei bianchi e verdi tutti i giorni feriali e il sabato a mattina (notte esclusa) che hanno permesso ai medici del pronto soccorso di potersi dedicare esclusivamente ai casi più gravi, i cui tempi di presa in carico è sceso fino a 68 minuti rispetto ai 75 del 2022 e addirittura dei 96 nel 2019. Tutti questi numeri positivi sono stati raggiunti grazie al “filtro” in atto in collaborazione con l’Usl e anche per l’apertura dell’Obi (Osservazione breve intensiva)che negli otto mesi del 2023 ha preso in carico circa 1.260 pazienti. La provenienza geografica di coloro che si rivolgono al pronto soccorso è molto variegata per provenienza geografica: il 67% dei pazienti arriva dal distretto di Terni, oltre il 30 per cento da fuori, il 12% da fuori regione, il 3% dalla provincia di Perugia e il 17% da Narni-Amelia-Orvieto). All’ospedale di Narni proprio per questa collaborazione con l’ospedale si effettuano interventi chirurgici di bassa specialità «presto potrebbero arrivare anche dei nuovi posti letto riservati ai pazienti dell’ospedale e ricavati dalla struttura delle Grazie», ha annunciato il direttore dell’Usl 2 Massimo De Fino. Il direttore regionale della sanità umbra, Massimo D’Angelo ha espresso tutto il suo apprezzamento per le performance ottenute. «La carta vincente- ha ribadito più volte- è quella di fare. Questo ha permesso al “Santa Maria”- ha concluso- di lavorare al massimo delle sue potenzialità con il Raggruppamento omogeneo di diagnosi arrivato all' 1.29 mai raggiunto nella storia». Non comment, invece, sul tema dei nuovi ospedali , di Terni e Narni-Amelia. «A breve ne parlerà la politica».

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