Omicidio di Perugia, i Menenti:
«Rivogliamo il nostro milione e mezzo»

Valerio Menenti e Alessandro Polizzi nel 2012
di Egle Priolo
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Giovedì 20 Giugno 2013, 22:18 - Ultimo aggiornamento: 22:31
PERUGIA - Rivogliamo i nostri soldi e i nostri beni. un sequestro inutile.

Così ieri, attraverso i loro legali, Riccardo e Valerio Menenti in carcere per la morte di Alessandro Polizzi e il tentato omicidio di Julia Tosti, hanno chiesto al giudice Ombretta Paini la revoca del sequestro conservativo su case, terreni e moto per un valore di oltre un milione e mezzo di euro chiesto e ottenuto dalle famiglie delle vittime in vista del risarcimento del danno nel caso in cui fosse accertata la loro responsabilità. «Siamo in carcere, come ne disporremmo comunque?». Il giudice deciderà in pochi giorni.



«Il sequestro conservativo si richiede o in caso dell’accertamento di un diritto o se c’è pericolo di dispersione dei beni», hanno chiarito all’uscita del tribunale civile Luca Patalini e Alessia Papi, legali di Riccardo e Valerio Menenti. «Ci opponiamo a questo sequestro - hanno spiegato anche in aula davanti al giudice Paini - sia perché i beni sono già oggetto di sequestro penale, sia perché i nostri assistiti sono comunque impossibilitati a disporne. Insomma, si tratta di un atto inutile». La posizione dei legali è chiara. Impossibile vendere la casa di Frontignano (quella in cui secondo le accuse Riccardo sarebbe corso dopo l’omicidio e dove lo ha trovato la polizia poche ore dopo): un qualsiasi atto di vendita sarebbe bloccato. Impossibile vendere le moto di Valerio che sono ancora nel garage della questura. «Il sequestro, in vista di un ipotetico risarcimento del danno - ha detto l’avvocato Patalini -, si basa sull’ordinanza di custodia cautelare e sugli indizi che l’accusa dice di avere in mano. Caduta l’ordinanza, cadrà anche il sequestro. Che quindi è davvero inutile».



«Aspettiamo e vedremo. Siamo convinti che il sequestro sia corretto e lo abbiamo ribadito davanti al giudice, che deciderà in tempi davvero brevi». Ottimisti, invece, gli avvocati Luca Maori e Donatella Donati che assistono Julia Tosti e Giovanni Rondini e Nadia Trappolini a cui si è affidata la famiglia Polizzi. Sono loro che, insieme, hanno ottenuto, più di due settimane fa, il sequestro conservativo di beni per oltre un milione e mezzo di euro. Quattrocentomila euro a testa ai genitori di Alessandro; 150mila al fratello di Alex, altri 350mila a Julia Tosti. Più duecentomila di spese legali: questo il conto del «decreto di sequestro conservativo per un ammontare 1,5 milioni di euro su tutti i beni mobili ed immobili di proprietà dei Menenti e sui conti correnti a loro intestati». Un atto, avevano scritto nella richiesta gli avvocati delle vittime, necessario «perché i beni di cui si chiede il sequestro costituiscono l'unica garanzia di soddisfacimento» del credito. «La misura richiesta - è scritto ancora nel ricorso - consentirà di evitare che, nelle more, possa essere alienato o distratto o comunque sottratto alla garanzia il patrimonio immobiliare e mobiliare degli indagati. In proposito, l'indubbia sussistenza del periculum in mora appare anche leggendo le ultime tre dichiarazioni dei redditi di Valerio Menenti, che evidenziano redditi da lavoro autonomo praticamente inesistenti, mentre il padre Riccardo risulta sconosciuto al Fisco, rendendo altamente probabile che la vendita del compendio immobiliare e mobiliare possa costituire l'unica fonte di liquidità e di sostentamento sia degli indagati, ora in carcere, che della famiglia degli stessi... gli indagati potrebbero distrarre i propri beni, mobili e immobili, unica garanzia del pagamento delle somme che verranno liquidate alle parti offese all'esito del giudizio penale».



Intanto, in carcere (Valerio a Perugia, Riccardo a Terni) aspettano l’avviso di conclusione indagini firmato dal sostituto procuratore Antonella Duchini, che coordina le indagini della squadra mobile diretta da Marco Chiacchiera. «Riccardo è tranquillo è molto concentrato - ha raccontato Patalini e Papi -. Mentre Valerio è più tranquillo e legge molto». Oltre a disegnare «bellissimi quadri».


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