Narni, Corsa all'Anello. La sfida di Mezule inizia dalla tavola. Fra riti e tradizioni per propiziare la vittoria

Narni, Corsa all'Anello. La sfida di Mezule inizia dalla tavola. Fra riti e tradizioni per propiziare la vittoria
di Francesca Tomassini
2 Minuti di Lettura
Giovedì 13 Aprile 2023, 20:11

NARNI Corsa all'Anello, meno dieci giorni al via. Il conto alla rovescia del terziere bianconero inizia dalla "Cena propiziatoria" in programma per sabato 15. Un evento, manco a dirlo, riservato soltanto ai Mezulani, messo in piedi per invocare quel pizzico di fortuna che può regalare la gloria e che mette in luce l'aspetto più goliardico e scaramantico della festa. «All'inizio - racconta Edoardo Antonini, contradaiolo della prima ora -  si chiamava l'assaggio ed era per provare i prodotti che sarebbero stati serviti durante la festa, poi pian piano si è trasformata in una vera e propria cena». E in un'occasione che riunisce intorno a un tavolo lo zoccolo duro del terziere. «Cucineranno i nuovi cuochi che staranno nelle tre osterie del terziere - spiega il priore Samuele Nevi - e mangeremo i piatti (rigorosamente top secret fino al giorno di apertura delle osterie ndr) che saranno serviti durante tutto il periodo della festa». Una sorta di chiamata alle armi per rinforzare il gruppo e sostenere i propri colori. A condire la serata, canti, cori e lo spirito goliardico e agonistico dei contradaioli che colgono l'occasione per invocare la fortuna e propiziarsi la vittoria dell'anello. «Sei il sogno di una vita, una vita intera - recita il ritornello di uno dei cori che ogni anno si ripetono - io canto l'amore lo canto solo per te, per quel vessillo che è la torre nera, io canto l'amore lo canto per Mezule». Una compagnia che riunisce diverse generazioni di bianconeri. «Sono stato all'interno del terziere per quarant'anni - racconta il signor Nerio, ottantasette primavere con lo spirito di un ragazzo - e ho sempre fatto tutto quello che c'era da fare. Il corteo, gli allestimenti, la taverna. Sono stato con il vassoio in mano, fra i tavoli, fino a prima della pandemia. Poi si è fermato tutto, ma anche quando si è cominciato a riprendere con gli eventi, d'accordo con la famiglia ho preferito lasciare spazio ad altri. L'età c'è e anche qualche problemino di salute. Certo, capito a trovare gli amici che sono rimasti dentro il terziere. I ragazzi. Anche alla cena, stavo quasi pensando di farci un passo». Perchè, non importa l'età, ma i colori e lo spirito e quelli, per Nerio sono solo bianconeri. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA