La minaccia dell'acido in faccia e poi l'alcol addosso: madre e figlia raccontano l'incubo del finanziere violento. «Ci siamo tolte un peso»

La minaccia dell'acido in faccia e poi l'alcol addosso: madre e figlia raccontano l'incubo del finanziere violento. «Ci siamo tolte un peso»
di Egle Priolo
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Sabato 18 Maggio 2024, 08:35

PERUGIA - «Ci siamo tolte un peso, non ci fa piacere, ma siamo state costrette dopo anni di violenze. Non è stato facile per noi. Neanche rivedere il posto dove abbiamo vissuto per 28 anni e da cui siamo dovute scappare, visto che lui non voleva andare via. Ma ora siamo pronte a una nuova vita».

Così al Messaggero commenta la ragazza 29enne che, insieme alla madre, ieri in aula ha ripercorso gli anni di violenze di cui è accusato un ex finanziere di 56 anni. Padre e marito, già sospeso dalle fiamme gialle anche per altri procedimenti a suo carico, ieri si sarebbe dovuto presentare davanti al giudice Emma Avella per ascoltare le due donne che a luglio scorso, dopo l'ultimo episodio, lo hanno denunciato e sono scappate via da Perugia. Prima gli insulti, poi, gli «atti di vessazione reiterata, consistiti in percosse, ingiurie, minacce, lesive dell'integrità fisica, della libertà, della vita di relazione delle stesse, tali da cagionare loro sofferenze e umiliazioni», come ricostruito dal pm Paolo Abbritti.

L'uomo, difeso dagli avvocati Gianni Dionigi e Vittorio Lombardo, ha presentato un certificato medico ma per il giudice non è valso il legittimo impedimento e le due donne - assistite dall'avvocato Sara Pasquino - hanno raccontato quelle minacce («Prima che te ne vai da qua io ti devo sfregiare il viso come Gessica Notaro») o quando ha gettato loro addosso «alcol per accendere il fuoco», urlando «Traditrici, questa ve la faccio pagare». Racconti a cui si aggiungono anche i video delle vessazioni portati in aula dall'accusa. Udienza rinviata al prossimo 19 luglio, con la sentenza del giudizio immediato sempre più vicina, mentre mamma e figlia adesso sono pronte a ricostruire il loro futuro.

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