Pomeriggio col brivido, ma perfetto per la Lazio. La festa si apre col ricordo del 26 maggio con quasi tutti i protagonisti presenti. Giro di campo e foto con la coppa, Lulic compreso. Poi tocca a Radu, con tanto di striscioni tra Nord: «15 anni di battaglie con l'aquila sul petto. Un combattente, uno di noi. Stefan Radu Laziale a vita!». E Tevere: «15 anni insieme senza mai un passo indietro… Grazie Stefan». Poi ci pensano Hysaj (al primo gol stagionale), Milinkovic alla terza doppia cifra in biancoceleste, autore di una doppietta. Il serbo spazza via la paura dopo il pareggio ospite con Galdames e l'autorete di Lazzari e regala di nuovo il secondo posto a Sarri, che però nel finale si fa espellere.
Lazio in scioltezza nel primo tempo: decidono Hysaj e Milinkovic
Sarri fa un solo cambio rispetto a Udine: dentro Pedro, fuori Felipe. La stessa sostituzione all’intervallo di Udine, e la Lazio parte proprio come quel secondo tempo. Al 4’ infatti Luis Alberto pesca Immobile che rientra al momento giusto e manda in porta Hysaj. Il terzino davanti a Sarr non sbaglia e fa 1-0. Sarri apprezza, ma chiede di più. Per questo la pressione della sua squadra resta alta, ma ci provano solo Vecino e Pedro da fuori. La Cremonese però non vuole fare la comparsa e al 23’ sfiora il pareggio con Tsadjout. Pian piano la Lazio sembra fermarsi, ma improvvisamente ecco il lampo. Pedro al 37’ lascia partire un cross perfetto dalla destra che Milinkovic, su inserimento, converte nel raddoppio biancoceleste prima di correre ad abbracciare Radu.
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