Quello scatto di Agnelli che ha messo in fuorigioco gli altri presidenti

Quello scatto di Agnelli che ha messo in fuorigioco gli altri presidenti
di Emiliano Bernardini
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Martedì 31 Marzo 2020, 00:20

Tutto rinviato ai prossimi giorni. Le discussioni interne hanno di fatto costretto a far slittare, di almeno 24 ore, il vertice con l’Aic sulla questione stipendi. Non c’è più quel clima di concordia dei giorni scorsi. Eh già perché l’accordo trovato dalla Juventus non ha affatto aiutato la gran parte degli altri club. L’intesa raggiunta da Agnelli con la squadra prevede che Sarri e i suoi i calciatori rinuncino a percepire il pagamento di 4 mensilità nel corso di questa stagione sportiva (marzo, aprile, maggio, giugno), recuperando tuttavia 2,5 mensilità nel corso delle prossime stagioni. La rinuncia reale per calciatori e allenatore è dunque di una mensilità e mezza. Di fatto dunque sul bilancio 2019-2020 la Juve risparmierà 90 milioni. Ma il risparmio reale è di circa 34 milioni di euro, visto che i restanti 56 verranno spalmati. Questione di bilancio da ripianare. Ecco perché i bianconeri si sono mossi in anticipo. Uno scatto che però ha finito per mettere gli altri club in fuorigioco. L’idea collettiva era quella di sospendere i pagamenti per tutto il periodo in cui non si scenderà in campo. Un grosso risparmio per i club che devono fronteggiare l’azzeramento delle entrate e non hanno dietro la forza della Juve.

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Ora però tutto è tornato in discussione. I calciatori premono per trovare accordi simili a quelli dei calciatori bianconeri. Ora non seguire la strada della Juve per gli altri presidenti sarà molto difficile. Un assist anche per l’Aic che adesso ha in mano uno strumento forte per contrattare. Il presidente dei calciatori Tommasi, che sembrava essere stato scavalcato, conosceva benissimo le intenzioni del club di Agnelli che di fatto invece che quattro mesi (nel caso in cui non si giocherà più) avrà un risparmio di un solo su un mese e mezzo. Una linea che non piace ai più. Tra le big Inter e Milan sembrano intenzionate a seguire l’esempio bianconero, mentre Lazio, Roma e Napoli avrebbero preferito una linea comune. E non a caso nei giorni scorsi l’annuncio della Juventus ha creato malumori e ulteriori tensioni all’interno di una Lega che, nonostante gli sforzi del presidente Dal Pino e dell’ad De Siervo, resta spaccata su tutti i fronti. A prevalere sono gli interessi personali. Lotito e Cairo viaggiano sulla stessa linea sul tema stipendi ma sono diametralmente opposti sul tema ripresa del campionato. Possibile stop degli allenamenti fino al 18 aprile. La deadline è fissata per Pasqua. Il problema è che in ballo c’è soprattutto il domani della serie A e non solo il presente. 

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L’1% DELLE SCOMMESSE NEL FONDO SALVA-CALCIO
Intanto a Roma la Figc continua i colloqui con il governo per cercare di arginare l’emorragia del calcio. Un primo aiuto alle società è arrivato dal Decreto “Cura Italia”, che per Federazioni, società e associazioni sportive ha stabilito all’art.95 «la sospensione del canone di locazione relativo agli impianti sportivi pubblici dello Stato e degli enti territoriali». Il presidente Gravina sta lavorando sul fondo Salva-Calcio” nel quale oltre ai contributi della Figc stessa, della Uefa e della Fifa vorrebbe, grazie al Decreto Dignità, come riporta Agipronews far confluire anche l’1% delle scommesse sportive.

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