Il calcio femminile e il gol della parità salariale

Il calcio femminile e il gol della parità salariale
di Emiliano Bernardini
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Giovedì 6 Giugno 2019, 13:24 - Ultimo aggiornamento: 15:51
Il gap si sta via via assottigliando ma di distanza da colmare ce n'è ancora molta. Il calcio maschile e quello femminile per troppo tempo hanno viaggiato su binari distantissimi. La battaglia più difficile è quella della parità salariale. In altre discipline ci si è riusciti: ad esempio nel surf dove i premi sono stati equiparati, così come nel tennis. La strada del calcio è stata segnata ma di ostacoli ce ne sono molti. A cominciare dalla Fifa per cui il Mondiale femminile che inizierà domani vale il 13% rispetto a quello maschile. Basti pensare che il montepremi è di 30 milioni di dollari, a Russia 2018 è stato di 400 milioni. 

Negli Stati Uniti il gap con gli uomini è del 40%. In Francia, invece, le ragazze mondiali sono state momentaneamente sfrattate dal centro federale Clairefontaine per fare spazio ad un'amichevole degli uomini. In Olanda, è notizia di qualche giono fa, la federazione ha annunciato dal 2023 la parificazione degli stipendi. Inoltre ci sarà un egual trattamento per quanto riguarda i centro d'allenamento e gli alloggi. In Norvegia un accordo simile è già in vigore da un paio di anni. E Italia? La questione è dibattuta. Si sta lavorando sulla legge 91 per il professionismo femminile.
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