Allegri, parole d'addio: «Giuntoli? Non ho detto niente a nessuno». Gasperini: «Non siamo delusi, guardiamo avanti»

Le dichiarazioni dei due allenatori e di Dusan Vlahovic

Allegr
di Marino Petrelli
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Giovedì 16 Maggio 2024, 00:43 - Ultimo aggiornamento: 00:50

ROMA - E’ il primo ad arrivare in sala stampa, ma dice di non essere deluso. Gian Piero Gasperini ha la faccia di chi sa di aver perso un’altra occasione per fare la storia per l’Atalanta. Cosa è mancato? «E’ mancato che avevamo di fronte un avversario forte, andato subito in vantaggio e poi si è difeso molto bene. Abbiamo condotto anche la gara per alcuni tratti, abbiamo preso un palo nel secondo tempo. Non abbiamo avuto grandi occasioni da gol - dice Gasperini -. E’ stata una partita dura, difficile, equilibrata, il nostro avversario non ha fatto molto più di noi, ma è stato bravo a segnare e poi chiudere tutti gli spazi». 

«Noi non siamo così delusi da questa partita, dispiaciuti certo anche per i tantissimi tifosi che ci hanno accompagnato qui a Roma e ho pensato che abbiamo tante cose da fare per noi e per loro - aggiunge l’allenatore dell’Atalanta -. Abbiamo obiettivi ancora importanti in campionato e in finale di Europa League. L’infortunio di De Roon ci preoccupa, temo di averlo perso fino a fine stagione, Kolasinac non è ancora pronto, recuperiamo Scamacca e vediamo cosa succederà in questa settimana.

Siamo stati un pò lenti, è vero, muovevamo la palla lentamente fino al limite dell’area e poi dentro l’area abbiamo sofferto l’assenza di Scamacca. Ho alternato diversi giocatori in quella posizione ma in questo tipo di partite lui ci avrebbe dato di più». 

Massimiliano Allegri ha smaltito la tensione dei minuti finali che lo ha portato all'espulsione dopo aver in escandenza contro l'arbitro. «Devo ringraziare soltanto i giocatori perché sono loro gli artefici della vittoria - dichiara in conferenza stampa - Non ho perso il controllo alla fine, è tutto nella logica della partita e della situazione del momento. Spero che lo spogliarello vi sia piaciuto (ride di gusto ndr)». Poi aggiunge prima di andare via: «Ho parlato con la società solo in campo e mi fa piacere che l'ingegnere Elkann fosse a festeggiare con noi. Il resto lo vedremo tra qualche settimana, abbiate pazienza. Nei primi tre anni quando sono tornato, il presidente Andrea Agnelli mi aveva chiesto di fare un gruppo che desse sostenibilità alla società e ci siamo riusciti. Quando si vince un trofeo è una cosa unica, stasera conta solo questo». 

A Mediaset il tecnico bianconero aggiunge: «La Juventus è sinonimo di vittoria e tutto si racchiude in questa frase e il resto non conta nulla. Sono contento per i ragazzi perché hanno regalato una gioia a tifosi, alla società e a me. Vincere non è mai facile, ma è nel DNA della Juve. Giuntoli? Non ho detto niente a nessuno, rispetto molto la società e gli uomini e stavo festeggiando con i miei ragazzi, che hanno fatto una stagione straordinaria. Se l'anno prossimo non sarò più l'allenatore della Juve, visto che mi danno per fuori dalla Juve, lascio una squadra forte. Poi la società farà le sue valutazioni».

Euforico Dusan Vlahovic: «Ringrazio tutti, i miei compagni, il mister, i tifosi. Dopo tutte le difficoltà che abbiamo attraversato durante la stagione, stasera meritiamo di raccogliere un successo. Peccato per lo scudetto, sto già pensando a come vincere altri trofei. In campionato abbiamo faticato, ma questo è il nostro massimo al momento. Abbiamo centrato la Champions e abbiamo vinto la coppa Italia, ma siamo la Juventus e dobbiamo fare di più”. Gli eco John Elkann: “Vincere aiuta a vincere, prendiamo questa serata come un bel momento per la Juventus. Ora guardiamo al futuro con maggiore fiducia, abbiamo dei giovani interessantissimi e vogliamo costruire con loro per tornare a vincere qualcosa di ancora più importante». 

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