Picchiata dall'ex all'Eur: «Mi ha vista insieme a un suo amico, da allora ha iniziato a perseguitarmi»

Picchiata dall'ex all'Eur: «Mi ha vista insieme a un suo amico, da allora ha iniziato a perseguitarmi»
di Federica Pozzi
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Mercoledì 3 Gennaio 2024, 07:24

«Ci eravamo lasciati qualche mese fa ma non era la prima volta che accadevano episodi simili, anche se non così violenti. Era successo anche quando stavamo insieme ma non ho mai avuto la forza di denunciare, ho sempre sperato potesse cambiare». A parlare è Anna, vittima di ripetuti atti persecutori e lesioni da parte dell'ex.

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Cosa ha scatenato la furia dell'altra sera?
«Tutto è iniziato con il fatto che abbiamo un amico in comune che inizialmente era solo amico suo. Quando ci siamo lasciati ho incontrato questo ragazzo che si è reso disponibile ad ascoltarmi. Così ho fatto, per mesi, sempre in amicizia»
E Francesco lo ha scoperto?
«Si, un giorno ci ha visto insieme, ma eravamo anche con altre persone. Da lì ha ricominciato a contattarmi. All'inizio ha detto al suo amico che non gli interessava neanche se stessimo insieme»
Però non era la realtà, visto cosa è successo poi la notte tra il 30 e il 31.
«Siamo tornati a sentirci, lui mi diceva che era cambiato, che era ancora innamorato di me. Siamo tornati insieme per una settimana ma continuava comunque a chiedermi del suo amico e io continuavo a dire che non era successo nulla. Era come ossessionato da questa storia quindi ho capito che non era affatto cambiato e ho messo un punto. Sono sparita di nuovo, l'ho bloccato ovunque»
E Francesco cosa ha fatto?
«Si è comprato un'altra scheda telefonica e mi ha chiamato la mattina del 30 dicembre chiedendomi di vederci per chiarire. Ho detto di no e l'ho trovato fuori al lavoro. Ho cercato di farla più breve possibile e me ne sono andata».
Ma non gli è bastato.
«No, sapeva che avrei lavorato anche la sera e mi ha detto che sarebbe tornato con il suo amico per un confronto a tre. Mi sono insospettita e ho chiamato questo ragazzo che mi ha detto che sì, l'aveva sentito, ma a lui aveva detto che ero stata io a contattarlo perché finalmente volevo dirgli la verità su di noi».
Poi cosa è successo?
«La sera ho trovato Francesco fuori al lavoro, sono salita in macchina e ha iniziato a guidare dicendomi che c'era l'amico che ci aspettava. Gli ho detto che lo avrei chiamato perché non mi fidavo e mi ha tolto il telefono. Ha guidato ancora un po', poi si è fermato e ha chiamato lui l'amico. Ci ha iniziato a litigare chiedendogli se lo avevo chiamato il pomeriggio e insinuando che ci fossimo messi d'accordo su cosa dire. Di punto in bianco mi ha dato un pugno in faccia, schiaffi, poi mi ha preso per i capelli e ha ricominciato a guidare».
Hai temuto per la tua incolumità? Come sei riuscita a liberarti?
«Ho avuto l'istinto di afferrarlo anche io per o capelli, così mi la lasciata, mi sono messa spalle al finestrino e ho iniziato a prenderlo a calci per farlo fermare.

Aprendo la portiera però mi è caduta la borsa e mentre cercavo di prenderla è ripartito, avevo la mano sulla maniglia, mi ha trascinata. C'era un passante che ha urlato e lui si è fermato. È sceso, continuava a insultarmi e non mi voleva dare telefono, quindi ho chiesto al passante di chiamare aiuto. Così sono arrivati i carabinieri e lo hanno arrestato».

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