Così in queste improvvise discese verticali e immani acquatici precipizi, in un solo irripetibile attimo, non si vuole sapere perché, non ci si vuole davvero chiedere come, c’è un istantanea cromatica epifania, nell’attimo stesso in cui qualcosa si rompe e ricade fatalmente su se stessa, come schiacciata dal peso della sua ineffabile leggerezza, come una diga tra due acque, come due sorti che amorosamente si mescolano, si fondono e precipitano.
La vita stessa è proprio come l'acqua, scompare, affonda e poi riaffiora dove vuole, dove deve. E questi scatti sono come l'acqua, liquidi ed inconsistenti, ma tanto potenti da farsi corso e varco, scalfire e sgretolare rocce calcaree della memoria, raggiungere sponde frastagliate e confondersi finalmente nell’essenza di un grigio mare sconfinato.
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