Il copione è sempre lo stesso: il finto urto e poi la “tentata estorsione” ai danni del povero automobilista. Questa volta a finire nel mirino di due truffatori una donna, nei giorni scorsi, nel quartiere Prati. «Ero da poco uscita da un negozio e stavo correndo a casa per preparare il pranzo a mia figlia. Sono entrata in macchina ed ho percorso parecchi metri fino a quando un ragazzo insieme ad un suo amico - a bordo di una macchina piccola e color grigio - si sono affiancati alla mia intimandomi di scendere», spiega - nei dettagli - al Messaggero Francesca R. «Avevo la radio accesa e stavo canticchiando, ma ero sicurissima di non avere tamponato nessuna vettura e nemmeno creato danni. Sono scesa e uno dei due mi ha accusata di aver urtato la loro auto provocando la rottura dello specchietto retrovisore. Aveva un tono molto seccato, quasi a volermi intimorire». «Mi hai rotto lo specchietto, devi stare attenta», sono state le parole di uno dei due truffatori. «Questo è un danno da 250 euro, mi devi dare i soldi», avrebbe detto alla donna. Ma la signora non ha ceduto al ricatto del malfattore. «Avevo capito di trovarmi di fronte a un raggiro perché ero sicura di non aver provocato alcun incidente e nemmeno danneggiamenti. Ho minacciato di chiamare i carabinieri e i due sono subìto fuggiti via con la loro macchina, passando tra l’altro con il semaforo rosso». «Non ho avuto paura - conclude Francesca R. - e nei prossimi giorni andrò a denunciare l’accaduto alla polizia. Confido nella Giustizia e speriamo di mettere la parola fine a questo tipo di truffe».
Truffa dello specchietto, ecco come funziona
Si tratta di uno dei raggiri più diffusi nel nostro paese con un aumento esponenziale negli ultimi mesi soprattutto nella Capitale.