Rieti, celebrazioni per le vittime
del terremoto. Il vescovo Pompili:
«Chiediamo perdono per le parole
false che abbiamo ascoltato
e detto in questi tre anni»

La celebrazione in ricordo delle vittime del terremoto (Foto Cdm Servizi)
di Marzio Mozzetti
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Sabato 24 Agosto 2019, 11:18 - Ultimo aggiornamento: 11:21
RIETI - «Chiediamo perdono per le parole false di contenuto che abbiamo ascoltato e detto in questi tre anni». Così il vescovo di Rieti Mons. Domenico Pompili ha aperto la celebrazione di Amatrice a tre anni dal sisma del 24 agosto.

«Occorre ritrovare una visione - ha proseguito Pompili nell'omelia - in questi tre anni sono prevalsi "punti di vista" diversi, anche a motivo dell’alternarsi di Governi, di responsabilità personali, di varia umanità. E la tendenza ogni volta è stata quella di ricominciare daccapo, nel modo esattamente contrario a chi è venuto prima. L’effetto inevitabilmente non poteva essere che lo stallo. Senza un progetto, cioè senza un respiro lungo non si va da nessuna parte. E come si vede, proprio in questi giorni, l’Italia stessa boccheggia».

Presenti alla cerimonia il sottosegretario alla Ricostruzione Vito Crimi, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, i parlamentari reatini Melilli, Trancassini e Lorenzoni, l'assessore regionale alle politiche della Ricostruzione Claudio Di Berardino, il consigliere regioanle Pirozzi, il Prefetto Reggiani e insieme al sindaco Amatrice Antonio Fontanella, i sindaci del territorio e il presidente della Provincia Mariano Calisse.
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