Panerai, da anni e uno dei pionieri dei progressi dell'orologeria

Panerai, da anni e uno dei pionieri dei progressi dell'orologeria
di Paolo Gobbi
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Martedì 15 Giugno 2021, 16:33

Da anni Panerai e uno dei pionieri dei progressi dell'orologeria contemporanea, proponendo nei suoi modelli nuove proporzioni, materiali diversi e tecnologie meccaniche innovative. Oggi la casa dalle origini fiorentine guarda oltre, promuovendo un'economia circolare nel mondo dei segnatempo e rivoluzionando idealmente il sistema produttivo con un modello realizzato con la più alta percentuale di materiale riciclato al mondo. A raccontarlo è Francesco Viola, country manager per l'Italia.


Panerai va sempre oltre l'orologio puro e semplice, è un suo segno distintivo?


«Siamo continuamente al lavoro per far vivere ai nostri clienti nuove esperienze.

Un esempio concreto è quello di Luna Rossa: creare delle sinergie con brand affini a Panerai, con lo stesso Dna italiano, lo stesso attaccamento al mare, gli stessi valori di audacia e di coraggio. Questo è un modo per riuscire trasversalmente a entrare in contatto con una clientela diversa, giovane. Poi c'è il tema dell'ecologico, che non voglio però svilire con l'obiettivo di trovare nuovi clienti. Il valore etico è molto alto e Panerai da anni sta portando avanti un grandissimo lavoro di sensibilizzazione. Quello che fa la differenza però, è passare all'azione. Devo dire che abbiamo dimostrato di saperlo fare realizzando il Lab-Id, il concentrato di tutto il lavoro di ricerca e sviluppo che portiamo avanti da anni».

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Parlate di design circolare del nuovo Lab-Id, che cos'è?


«Il Lab-Id è il frutto di anni di ricerca e sviluppo a livello sia di materiali che di processi produttivi. Riuscire a realizzare un orologio che per il 98,6% del suo peso è composto da materiali riciclati, per me è un risultato straordinario. Ci tengo a fare una precisazione: spesso quando si parla di riciclo si parla di materiali quasi di seconda qualità. A me piace invece parlare di materiali rigenerati: ossia dare una seconda vita ai materiali, mantenendo lo stesso livello di qualità e di valore».


Una buona idea che necessita di un grande lavoro.


«È un processo che ha coinvolto diversi partner che operano nel settore dell'orologeria ma anche al di fuori, in quanto abbiamo lavorato con fornitori del settore aerospaziale e dell'automotive. L'idea della circolarità non si ferma soltanto alla realizzazione di un prototipo o di una collezione di pezzi limitati: si vuole invece far circolare il know how sviluppato finora e sperare che questo contamini, in senso ovviamente buono, gli altri player del mercato dei segnatempo affinché anche loro seguano gradualmente un percorso che Panerai ha un po' l'ambizione di aver iniziato a tracciare. La marca ha lavorato molto per comunicare e sensibilizzare sul tema dell'ecologia».


C'è stata già qualche risposta a questa vostra apertura?


«Le risposte che abbiamo ottenuto finora sono state tutte da parte dei clienti finali e dei partner che hanno apprezzato questo slancio, sia di ricerca che di generosità. Quello di cui sono veramente fiero oggi nel lavorare in Panerai è proprio il fatto che la marca abbia voluto far parte di una missione per salvaguardare il pianeta. E questo dimostra anche l'attenzione per le nuove generazioni che non è scontata».

 

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