Un uomo, tante vite. Imprenditore alberghiero, poi imprenditore orafo, infine creatore di un marchio di alta gioielleria. Roberto Coin ha tante storie da raccontare, tanta creatività riunita in una sola persona che è sempre una persona diversa. Così come le sue collezioni, che sperimentano nuovi confini e restano nella storia del marchio: «A ogni donna unica corrisponde uno stile altrettanto unico», ama ripetere Roberto Coin.
LEGGENDE
Il marchio orafo vicentino, fondato nel 1996, ha come pietra “filosofale” il rubino, che trasmigra da una collezione all’altra. Come? Un piccolo rubino è posto all’interno dei gioielli, riverbero di leggende di antichi faraoni e guerrieri birmani. Per il resto, si può dire che esista una collezione Roberto Coin per ogni donna. Le tendenze spaziano dagli anni Venti al contemporaneo. La prima fu Appassionata l’ultima la Domino.
GLI OMAGGI
E allora eccole le più amate. La Love in Verona è arrivata dopo gli omaggi a Portofino, Capri, Roma e Venezia. A ogni gioiello di città Coin risponde con un gioiello di oreficeria. La collezione è proposta nei tre colori dell’oro, lucido o satinato e il fiore a quattro petali, tipico del marchio, richiama la strutturdell’Arena di Verona.
LA CINA
La Domino è esotica e insieme contemporanea: ispirazione il gioco da tavolo nato in Cina, composta di elementi uguali che si ripetono; piccole tessere scultoree cui i diamanti bianchi e neri donano luce. E poi la Princess Flower, l’evergreen del marchio con il piccolo fiore a quattro petali con diamanti che diventa anello, orecchino, bracciale e collana. Cosa rende il gioiello Coin contemporaneo? «Sin dal nostro esordio ci siamo impegnati per diventare un simbolo di innovazione. Oggi i nostri clienti si sono abituati a sorprendersi, e questo ci riempie di energia e motivazione», chiosa Coin. «Il nostro gioiello contemporaneo è geniale nel design, rappresentativo di un gusto e stile significativi, mai banali; e competitivo nel prezzo, che offre al cliente la massima scelta».