Valadier, tuffarsi in un universo di gemme preziose

Valadier, tuffarsi in un universo di gemme preziose
di Silvia Cutuli
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Martedì 21 Novembre 2023, 06:17

Il fulcro e l’essenza del gioiello Valadier è la pietra preziosa. È in questa direzione, che il fondatore Paolo Paolillo, terza generazione di mercanti di pietre e gioiellieri, ha deciso di condividere la sua lunga esperienza nel settore delle pietre preziose, dando vita a Roma, all’atelier Valadier, dedicato alle creazioni di alta gioielleria, con i figli Brigida e Andrea. Una realtà che nel tempo ha realizzato progetti innovativi con il supporto creativo di artisti come Carla Accardi, Roberto Almagno, Pietro Consagra, Chiara Dynys. 


LE GEMME 
«Trovare una gemma, sceglierla, affidarla ad un maestro che la sappia tagliare e poi ad un gioielliere che nell’atto creativo la riesca ad esaltare: tutto questo per regalare un’emozione unica a chi la possiederà», dichiara Brigida Paolillo, architetto e designer, che segue la fase creativa. «Ascolto i clienti e mi confronto con loro, trasferendo la nostra storia e la nostra competenza, seguendoli e rendendo affascinante ed unica l’esperienza della scelta di una pietra preziosa, come la realizzazione di un gioiello», aggiunge Andrea Paolillo. L’ispirazione affonda le sue radici nella Roma del XVIII secolo, legata alle suggestioni della storica famiglia Valadier di orefici, scultori e architetti. Così, nel moderno atelier di via della Fontanella Borghese, coltiva la passione per il bello attraverso il gioiello prezioso. «Guardare dentro una pietra è come tuffarsi nell’universo», dice Paolo Paolillo, seguendo le orme di una storia di famiglia iniziata con il nonno Ciro più di due secoli fa, quando a Torre del Greco, iniziò a realizzare parure con il corallo torrese. «Cosa ci può essere di più emozionante di una pietra preziosa?», si chiede, ancora oggi, in qualità di Ceo dell’omonima company con cui dal 2023 prosegue con i figli, l’avventura nel mondo delle pietre preziose. «È il lavoro più bello del mondo vivere tra i diamanti e le perle, a contatto gomito a gomito con i maestri che interpretano mestieri d’arte affascinanti e unici, questo è il compito del mercante di pietre», dichiara, mettendo in valore l’expertise acquisita nel tempo affiancando il padre. «Terminati gli studi devi venire con me, la tua università sarà in giro per il mondo, mi disse.

Queste cose non si insegnano in nessuna scuola o laboratorio gemmologico, sono sensibilità che si possono acquisire solo con gli occhi», ricorda. 


L’ESPERIENZA
«Era bello il rapporto con mio padre, un vero confronto maestro-allievo. Lui era un viaggiatore d’altri tempi, abituato a stare per lunghi periodi lontano da Roma, per raggiungere quelle che ormai consideravamo le nostre seconde case: l’Oriental Hotel di Bangkok, il Peninsula Hotel di Hong Kong, il Portopia Hotel di Kobe. Lo seguivo e apprendevo da lui conoscenze e abilità - afferma Paolillo - La più grande delle soddisfazioni è che ancora oggi queste persone, questi ambienti, questi colori, fanno parte non solamente del mio mondo, ma stanno diventando anche quello dei miei figli che da qualche anno intraprendono con me questi viaggi, percorrendo la stessa strada nel lavoro come nella vita». 


Utilizzare quanto di più raro e magnifico la natura ha da offrire, per esaltare il bello delle pietre preziose, è oggi la mission di Valadier: «Senza sentimento è impossibile fare questo lavoro - afferma il fondatore - senza sensibilità non potrai mai essere un mercante di pietre preziose e quindi un gioielliere. Non ci sono tabelle, non ci sono indici prestabiliti, il mercante rischia in proprio, fa una scommessa con il futuro, compra un punto interrogativo che poi verrà trasformato in un gioiello straordinario: una storia che è nostra da quasi due secoli, e che riusciamo ogni giorno a trasmettere alle persone che ci scelgono». 

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