Latina al ballottaggio, endorsment di Pennacchi «Dopo Forte voto Coletta»

Latina al ballottaggio, endorsment di Pennacchi «Dopo Forte voto Coletta»
di Andrea Apruzzese
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Venerdì 17 Giugno 2016, 09:19 - Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 20:30

L'APPELLO
«Senza una filosofia in testa, non si progetta nessun futuro degno di una comunità. Ci vogliono idee chiare a lungo termine e uno sguardo attento e riflessivo sull'intero passato. Solo così è possibile dare vita a un nuovo sogno collettivo e costruire scenari e prospettive di sviluppo organico da qui ai prossimi trent'anni». Antonio Pennacchi, Premio Strega, ha fatto la sua scelta tra Nicola Calandrini e Damiano Coletta.
«Ci vuole un balzo d'ali. Energia nuova. E una nuova classe dirigente trasversale e fasciocomunista, come le liste di Coletta che raccolga dal passato il bene che pure c'era, e ne abbandoni per sempre il male, costruendo nuovi sogni a partire proprio da una nuova filosofia della città, estetica in primis e poi etico-antropologica». Già, la filosofia. È su questo che l'autore di Canale Mussolini batte. Anzi, che ri-batte, rispondendo a un Calandrini secondo cui «non ci vuole la filosofia per governare una città». E Pennacchi ribatte anche a quanti secondo i quali Calandrini ci sa fare meglio di Coletta con il microfono: «Non è con questo metro che si misura un candidato sindaco.

Sennò chiamavi Martufello. A me Coletta non è sembrato così scarso. Certo, un po' impacciato, meno retorico, arrogante e stentoreo di Calandrini, ma nello specifico degli argomenti lo ha poi surclassato». Mentre Calandrini «riprendeva la sua solfa: io non c'entro niente, non ho mai comandato, ero solo un notaio». «Io continua Pennacchi il 5 giugno ho votato Pd, Enrico Forte. E il giorno dopo, saputi i risultati, avevo deciso che al ballottaggio mi sarei buttato su Coletta e le sue liste civiche, per votare comunque contro coloro che ritenevo responsabili del tracollo amministrativo della città. I venti anni di centro destra a Latina si chiudono infatti con due commissariamenti nel giro di soli quattro anni. Peggio della peggiore amministrazione democristiana della nostra storia». E ritorna sulla filosofia: «Ma dove sta scritto si chiede Pennacchi che per fare il sindaco a Latina devi essere per forza ignorante? Bisognerebbe che qualcuno spiegasse a Calandrini che filosofia significa anche e soprattutto comprensione dei processi umani, individuali e collettivi, nell'agire storico».

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