«E' come svegliarsi una mattina e non trovare più il palazzo comunale», esprime il suo dolore per la perdita, ma anche la riconoscenza e l'amicizia per Antonio Pennacchi, Massimiliano Lanzidei, uno dei suo più stretti collaboratori, secondo il quale «anche chi non lo amava, è come se avesse perso un parente». Un temperamento, quello dell'artista, che spesso lo ha portato a discutere con le persone: «Antonio è sempre stato un vulcano. Una persona che all'apparenza, per il suo personaggio pubblico, sembrava burbera, ma chi ha avuto a che fare con lui e ha avuto la possibilità di conoscerlo, si è reso conto che era in realtà la persona più generosa e umana che si possa incontrare», racconta Massimiliano che ha iniziato la sua collaborazione con Antonio Pennacchi quasi 20 anni fa: «Avevamo ideato un collettivo di scrittura e quando lo ha saputo ci incontrò. Era appena uscito il libro Fasciocomunista, quindi non ancora Canale Mussolini. Ci disse che era nell'ambiente e che ci avrebbe messo a disposizione tutte le sue competenze». La sua scomparsa è stata un fulmine a ciel sereno, seppure: «Chi lo conosceva sa che diceva sempre di stare male, era quasi un ritornello, ma la notizia della sua morte ci ha lasciato senza fiato. Antonio Pennacchi era Latina e per lui Latina era tutto», conclude commosso Massimiliano.
A stretto contatto con lui e con Massimiliano Lanzidei, ha lavorato anche Clemente Pernarella che ha anche portato in scena il suo Canale Mussolini: «Nella vita di un artista ci sono sempre dei maestri, ma lui per me è stato molto di più, come un padre.
Clemente Pernarella lo definisce genitore non a caso: «Non è importante che lo si amasse o meno, però lui c'è. Con il suo modo di fare, con il suo carattere all'apparenza burbero, ma un uomo valoroso, coraggioso e molto molto onesto». Secondo l'attore, che ha portato in scena la sua opera più importante, quella che nel 2010 ha vinto il Premio Strega, Canale Mussolini, Latina non perde niente e spiega: «Ora è il momento per tutti di capire l'importanza che Antonio ha avuto per questa terra, ha segnato una strada impossibile da cancellare. Un grande autore e sarà necessario tenerlo sempre bene a mente. E' stato in grado di raccontare l'Italia e gli uomini e dentro le sue opere ci sono un'infinità di cose da studiare e raccontare. Certo perdiamo tutto quello che sarebbe potuto ancora arrivare». Non è escluso che insieme anche a Massimiliano decidano di portare ancora in scena qualche sua opera.
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