Le lacrime di Paolo Bricca: «Non è finita, mio figlio merita giustizia»

Paolo Bricca, con la candela in mano, a fianco al vescovo Spreafico durante una veglia per Thomas
di Andrea Tagliaferri
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Mercoledì 19 Luglio 2023, 08:48

«Io li ho già perdonati da tempo, ma devono pagare». Queste le parole, dette con le lacrime agli occhi, dal padre di Thomas, Paolo Bricca, mentre tenta di assicurare ai clienti la solita assistenza per i loro motoveicoli, interrotto ogni quarto d'ora da una telefonata. «Oggi è così- continua Paolo-il telefono squilla fin dal primo mattino quando abbiamo saputo ufficialmente dell'arresto dei due responsabili dell'omicidio di mio figlio. Tutti mi fanno in complimenti- aggiunge- come se avessimo vinto la guerra ma io continuo a ribadire a tutti che questo è solo l'inizio della prima battaglia e che sarà un percorso lungo ed estenuante dall'esito incerto».

Bricca si riferisce ai tanti casi di cronaca, soprattutto quelli che hanno più attinenza con il caso di suo figlio, tra cui l'omicidio di Emanuele Morganti prima e quello di Willy Monteiro a Colleferro poi, confidandoci che teme che il percorso dei vari gradi di giudizio possa non portare al risultato sperato. «Io prego e cerco di affievolire la mia disperazione», confida mentre si siede per calmare un dolore alla gamba che lo attanaglia da giorni, esito di un problema di salute recente, per fortuna superato. «La rabbia che provavo inizialmente per queste persone- continua- ho dovuto tramutarla in perdono perché altrimenti mi avrebbe logorato e incattivito, loro sanno ciò che hanno fatto e faranno i conti con la coscienza ma spero che faranno anche i conti con la legge perché mio figlio merita giustizia».

LA RICOSTRUZIONE

Poi inizia un lungo racconto di quanto successo da quella notte in poi, come se avesse bisogno, a questo punto di svolta, di fare una sorta di bilancio e trovare le forze per proseguire quella che lui chiama la vera battaglia, quella legale. «Io lo so che sarà un percorso duro e lungo e che avremo bisogno di sostegno ma anche di tanta pazienza- racconta Paolo- è ciò che mi ripetono anche i miei legali per prepararmi. Spero solo che il lavoro fatto dagli inquirenti abbia portato a elementi certi e solidi e che gli errori che tanti dicono siano stati commessi nelle prime ore dopo il delitto. non abbiano compromesso l'esito delle indagini. Bisogna per forza di cose avere fiducia, ora più che mai, inutile rimuginare sul passato».

I SOCIAL

La città, invece, ha reagito soprattutto sui social, dove fin dalle prime ore del mattino si sono rincorsi post che si interrogavano su quanto stesse accadendo nelle contrade di Fraschette e Vicero dove in molti hanno avvistato un elicottero e diverse volanti e pattuglie delle Forze dell'Ordine. Poco dopo, alla comparsa dei primi articoli di giornale sul web che annunciavano la conferenza stampa in Procura prevista per metà mattina, sono cominciate le esclamazioni di gioia, di vicinanza alla famiglia, tra cui anche quello dello zio materno di Thomas, Lorenzo Sabellico, che senza giri di parole ha scritto «Buona galera Boss» sotto una foto dei due arrestati. Tra i post più accesi e carichi di emotività anche quelli di alcuni amici di Thomas che hanno gridato alla vittoria, augurando agli arrestati di essere condannati presto. Alcuni di loro, sfidando il caldo torrido, sono anche passati nel luogo dell'uccisione come fanno ormai da mesi. A quel punto la notizia è divenuta di dominio pubblico e nel giro di poche ore l'intera città non ha parlato di altro fino a sera.

IL SILENZIO

Complice la calura estiva e le ferie, invece, la contrada di Vicero, dove risiedono i Toson, è stata deserta tutto il giorno e quelle poche persone incontrate hanno preferito non commentare una notizia che, in realtà, ci hanno confidato, non ha colto nessuno di sorpresa. Nessun commento dai familiari dei Toson, chiusi in casa dopo le perquisizioni e gli arresti di ieri mattina.
Andrea Tagliaferri
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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