Obbligo di firma per Niccolò Toson, il giovane coinvolto nelle risse dei giorni precedenti l'omicidio di Thomas Bricca, ucciso ad Alatri il 30 gennaio scorso. Il padre e il fratello del giovane, Roberto e Mattia, sono in carcere con l'accusa di essere gli autori del delitto.
La misura, prima del genere in Italia a seguito del decreto Caivano, è stata emessa dal questore di Frosinone, Domenico Condello, che ha aumentato la misura già adottata nei confronti di Toson da 2 a 3 anni gravandola ulteriormente con l’obbligo di presentazione negli uffici di polizia il sabato sera, dopo che questi aveva violato le prescrizioni.
A settembre, infatti, gli era stato notificato il primo provvedimento ma, nonostante il divieto imposto, il giovane ha continuato indisturbato a frequentare i locali della sua città.
Il suo comportamento non è passato inosservato ai più, tanto che in un bar di Alatri nei giorni scorsi si è sfiorata l’ennesima rissa, e l’episodio è finito alla ribalta delle cronache. Appreso dell’accaduto proprio grazie agli articoli di giornale, i carabinieri della Compagnia di Alatri hanno effettuato i dovuti accertamenti, scoprendo che per quell’episodio nessuno aveva presentato denuncia.
Grazie al sistema di videosorveglianza presente nel bar, i militari hanno potuto ricostruire gli avvenimenti e verificare la presenza nel locale del ragazzo, già colpito da Daspo Urbano nel mese di settembre.
Le immagini registrate hanno anche fatto emergere come le persone coinvolte nella vicenda non siano venute alle mani solo grazie al fatto che altri avventori presenti nel locale lo hanno impedito, frapponendosi tra loro.
La dettagliata segnalazione ricevuta dalla Compagnia Carabinieri di Alatri, ha permesso alla divisione Polizia Anticrimine di realizzare una nuova e completa istruttoria per predisporre l’aggravamento del provvedimento convalidato dal gip del Tribunale di Frosinone.
«Il provvedimento odierno è un chiaro segnale rivolto a chi pensa di potersi porre al di sopra delle leggi senza subire alcuna conseguenza.