Forza Italia, per "Mr preferenze" Micci «il centrodestra è morto. Ricandidarmi? Deciderò»

L'ex sindaco Arena e Micci (a des.)
di Massimo Chiaravalli
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Giovedì 17 Febbraio 2022, 07:10 - Ultimo aggiornamento: 14:49

«Rispetto la linea del partito, ma non la condivido. Non è detto che se si riuscisse a ricompattare la coalizione mi ricandiderei». Perché quella «è una scelta mia, non mi può obbligare nessuno». Elpidio Micci, alias mister preferenze – la bellezza di 827 – nel 2018 ha consentito la vittoria di Giovanni Arena, con appena 530 voti di scarto su Chiara Frontini. Oggi però «il centrodestra è morto, l’hanno sfasciato sfiduciando l’ex sindaco dal notaio».

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Per l’ex assessore di Forza Italia incollare i cocci è impossibile.

La sua analisi parte dagli ultimi giorni dell’amministrazione, a Natale. «Non ho ancora capito perché sia caduto il Comune. La maggioranza era litigiosa – dice - ma arrivare al notaio è stato eccessivo: Giovanni non lo meritava, dovevamo confrontarci in consiglio». L’inizio della fine è stato presto, «quando alcuni assessori hanno cambiato casacca, da lì è degenerato tutto».

Da ieri a oggi: il neo commissario forzista Giulio Marini sta tentando un riavvicinamento con Lega, Fratelli d’Italia e Fondazione. «Rispetto la scelta, ma la vedo scura per due motivi. Primo: ricomporre un centrodestra che non più tardi di un mese e mezzo fa ha sfiduciato il suo sindaco, ammesso e non concesso che ci si riesca, sarebbe controproducente. Spesso ci si dimentica che sono i cittadini a votare: se ci ripresentiamo facendo finta che non sia accaduto nulla ci prenderebbero per matti». Secondo? «C’è il rischio che dopo due mesi si ricominci daccapo. Per me non si tira fuori un ragno dal buco».

La sua visione personale è nettissima: «Il centrodestra non esiste più, l’azione nei confronti di Arena e di tutta la coalizione non è come bere un bicchiere d’acqua, a Viterbo una cosa del genere non si era mai verificata. Per cadere servono motivazioni valide». L’alleanza Fi-Pd in Provincia quindi è una scusa? «Certo: nel 2019 potevamo andare uniti – continua – Fratelli d’Italia però non ha aderito e si sono presentati da soli. Abbiamo perso, ma si poteva vincere: Viterbo, Montefiascone, Civita Castellana erano passati al centrodestra. Hanno fatto una scelta, poi invece sono tutti entrati in maggioranza con un accordo di mandato. Romoli ora ha vinto col 65 per cento, significa che anche altri amministratori di Lega e FdI hanno riconosciuto che era la persona adatta, preferendolo a Giulivi. Ora che fanno, li cacciano via? Bisogna essere seri».

Micci rimetterà il suo bottino di voti in circolo solo a determinate condizioni. «Non si va in paradiso a dispetto dei santi: se c’è un progetto serio sarò a disposizione – conclude - altrimenti mi dedicherò ad altro. Il centrodestra l’hanno sfasciato, la gente non è stupida: capirebbe che si rimettono solo insieme quattro cocci».

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