Viterbo, Scuderi candidato sindaco: «Coi partiti non si capisce più nulla». Così i colleghi commercianti

Viterbo, Scuderi candidato sindaco: «Coi partiti non si capisce più nulla». Così i colleghi commercianti
di Massimo Chiaravalli
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Mercoledì 19 Gennaio 2022, 06:30 - Ultimo aggiornamento: 13:40

«Mi candido perché con i partiti non si capisce più nulla». Dopo Chiara Frontini, il secondo candidato sindaco è Giovanni Scuderi, imprenditore storico nel settore dell’abbigliamento. Ancora un civico in campo, con un’esperienza lunghissima nel commercio, settore abbigliamento, nel cuore della città e non solo. E i colleghi storici come reagiscono? Un po’ spiazzati, ma gli concedono il beneficio del dubbio.

C’è già la vela che gira per la città e un hashtag coniato per l’occasione: #CrediNelFuturo. Perché si candida? «Molto semplice: con le problematiche dei partiti e i frastagliamenti – dice Scuderi - non si capisce nulla. Noi siamo un gruppo di imprenditori, professionisti, artigiani, commercianti, cittadini e altro, abbiamo pensato di fare questa cosa perché c’è un momento di confusione totale e i problemi sono tanti».

La lista è quasi pronta. «La stiamo completando – continua - vogliamo intervenire su infrastrutture, strade, viabilità, verde, parcheggi, decoro, pulizia. Sono le solite cose, perché non si è risolto mai nulla». Nessun contatto con i partiti? «Essendo viterbese doc e imprenditore conosco tutti, ho amici da destra a sinistra. Qualche reazioni alla mia candidatura c’è stata, ma l’annuncio è ancora troppo recente.

Andiamo comunque per la nostra strada».

I colleghi più radicati nel centro storico hanno reagito così. «So chi è Scuderi – spiega Rolando Di Marco da piazza della Rocca - ma non ho mai avuto il piacere di parlarci. Viterbo al centro è una città morta, l’hanno uccisa anni fa e sono stati dei fenomeni». Tanti i problemi, che magari il candidato imprenditore conosce, vivendoli. «Potrebbe, se venisse eletto spero riesca a fare qualcosa. Qui è tutto morto, ma fuori hanno costruito attaccati al cimitero».

Corso Italia, ecco Gaetano Labellarte: «Non so dare un giudizio. Secondo me – commenta - la politica deve essere in mano a persone di una certa sensibilità, con capacità, cultura e profonda conoscenza dei problemi. Non dico che debba essere un politico di mestiere perché lo possono diventare tutti. Non so se essere contento o meno, ma fa piacere che ci siano nomi nuovi».

Un’altra voce arriva da piazza Fontana Grande. «Un bel commerciante mica sarebbe male. Può essere d’aiuto qualcuno che capisce le problematiche del centro storico – sottolinea Angelo Barghini - anche perché lo hanno ammazzato. Se le sue idee sono per il rilancio del centro storico, lo voto».

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