“Il personale di cabina - spiega l’azienda - ha prestato assistenza alle famiglie per riposizionare i clienti in viaggio con bambini piccoli, però causando un rallentamento nelle operazioni di imbarco. Tuttavia l’equipaggio di Ryanair non può chiedere lo spostamento di clienti che hanno pagato la scelta del posto a beneficio di altri che, pur viaggiando con bambini piccoli, hanno deciso di non utilizzare il servizio affidandosi all’assegnazione casuale del posto”.
Bisogna anche considerare che i voli Ryanair sono quasi sempre full (la stagione estiva registra il 94% di load factor): facile immaginare lo scompiglio creato da viaggiatori che, lungo il corridoio, sono costretti a spostarsi insieme al bagaglio per agevolare i senza-posto. Ma la nuova politica di viaggio non è interessata soltanto ai passeggeri: la prenotazione divenuta obbligatoria, infatti, comporta una maggiorazione sul costo del biglietto. La differenza, moltiplicata tutti i genitori che viaggiano con prole, equivale ad un guadagno che Ryanair non poteva non prendere al volo.
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