Papa Francesco va in periferia alla Borghesiana per parlare con i bambini del Giubileo e di Dio

Papa Francesco va in periferia alla Borghesiana per parlare con i bambini del Giubileo e di Dio
di Franca giansoldati
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Giovedì 11 Aprile 2024, 17:16 - Ultimo aggiornamento: 17:55

Papa Francesco è uscito dal Vaticano per tornare in periferia e trascorrere un po' di tempo con i bambini, molti della prima comunione. Un po' come farebbe un qualsiasi parroco che vuole vedere la loro preparazione al catechismo, ascoltare domande e rispondere ai dubbi. Si è trattato di una autentica sorpresa persino per il parroco che dovuto organizzare a tempo di record un incontro di preghiera riunendo nella sala parrocchiale almeno duecento ragazzini, dai più piccini che frequentano l'asilo, fino agli adolescenti dei gruppi scout.

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La zona che ha scelto il Papa stavolta è sulla Casilina, zona Borghesiana, un'area popolosa dove la parrocchia di san Giovanni Maria Vianney è un autentico punto di riferimento.

Il motivo che ha spinto il pontefice a incoraggiare questo momento di scambio con i ragazzini riguarda la preparazione al Giubileo da strutturare tramite la preghiera. Alcuni bambini sono stati poi incaricati di porre a Francesco alcune domande sulla presenza di Dio nella vita degli uomini e sul tema del ringraziamento.

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Una bambina gravemente ammalata e in cura da tempo - che chiameremo Sofia - avrebbe chiesto il permesso di poter domandare a Francesco una questione che la fa soffrire. Perché mai lei dovrebbe ringraziare Dio visto che non le ha evitato il tumore al ginocchio. Tema spinosissimo e teologicamente insoluto quello del dolore degli innocenti. Ad accompagnare Francesco in periferia è stato l'arcivescovo Rino Fisichella, pro Prefetto del Dicastero dell'evangelizzazione ed organizzatore vaticano del Giubileo 2025. Il Vaticano ha informato che con questo primo appuntamento papale prende avvio l'Anno della Preghiera in preparazione dell'Anno Santo.

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DOMANDE

Il Papa  ha proposto una breve catechesi sul tema della preghiera di ringraziamento. Ha voluto sottolineare che questa è una delle più importanti della vita cristiana. «È importante dire grazie per ogni cosa. Ad esempio, se entri nella casa di una persona e non dici grazie e poi permesso, o non saluti, è bello? La prima parola è “grazie”, quindi, invece la seconda è “permesso”» ha detto ai piccoli della parrocchia.

«La terza parola è “scusa”. - ha continuato il Santo Padre -. Una persona che non dice mai scusa è buona? È difficile dire scusa, a volte viene vergogna e orgoglio. Ma è importante quando uno scivola dire scusa. Tre parole: grazie, permesso, scusa».

Poi il Papa ha domandato ai bimbi: «Ma voi pregate? Come pregate? Cosa si può dire al Signore?». Uno dei bambini ha ricordato che con la sua famiglia prega prima di mangiare. «Ha detto una cosa importante. Ma voi sapete che ci sono tanti bambini che non hanno da mangiare? Ringrazio il Signore che mi dà da mangiare? Lo ringrazio per avermi dato una famiglia?».

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