Terni, paziente in attesa per ore al Pronto soccorso, la denuncia del sindacato: «Letti in corsia, interventi a picco, il Santa Maria è nel caos»

Terni, paziente in attesa per ore al Pronto soccorso, la denuncia del sindacato: «Letti in corsia, interventi a picco, il Santa Maria è nel caos»
di Vanna Ugolini
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Sabato 19 Febbraio 2022, 11:07

Una indagine interna sull'organizzazione del lavoro in ospedale. Lo chiede in una nota scritta Giorgio Lucci, segretario generale della Fp Cgil di Terni denunciando la situazione di disagio che si vive in ospedale. Letti nei corridoi, una paziente «che ha subito disagi e disservizi e al quale va tutta la nostra solidarietà», attese infinite al pronto soccorso, con i parenti delle persone anziane o disabili costretti ad aspettare fuori nonostante green pass e terza dose. E poi le lamentele dei padri che non possono assistere alla nascita del proprio figlio. E tutto il capitolo, sottolinea Lucci, che riguarda la gestione dei malati Covid: «Perchè sono saltati e non ci sono più le zone grigie? Perché le attività chirurgiche di media e bassa complessità sono al palo?».

E a questa lista Lucci aggiunge anche i reparti chiusi e le dotazioni organiche di personale nei reparti che sono le più carenti dell'Umbria. Tutti allarmi già lanciati dalle pagine del Messaggero a cui si aggiunge anche il dato economico: Terni è un ospedale sempre meno attrattivo per i pazienti che vengono da fuori sia per la situazione in cui versa l'ospedale sia perchè nell'Alto Lazio si sono fatti investimenti nelle strutture ospedaliere e sul personale. Anche così si depotenzia un ospedale e si svilisce e si umilia un territorio. Se la situazione andrà avanti in questo modo non ci sarà più bisogno di fare nessuna battaglia pro o contro l'azienda ospedaliera unica: l'ospedale di Terni sarà declassato nei fatti. E si perderà tutto quel capitale di competenze, ricadute territoriali, capacità di dare risposte a un territorio che negli anni è stato sempre all'avanguardia in tema di sanità, costruendo da zero i suoi percorsi e facendo battaglie che sembravano contro i mulini a vento e che, invece, hanno portato a risultati insperati: basti pensare che poche settimane fa sono stati celebrati i vent'anni della Cardiochirurgia a Terni e nei giorni scorsi i cinquant'anni della medicina sociale.
«Da circa 3 settimane abbiamo richiesto un incontro sulle condizioni di lavoro del personale del pronto soccorso ricorda il sindacalista - ormai diventato un servizio di emergenza con all'interno un reparto di degenza dove i malati appoggiati sui barellini in attesa di un posto letto stazionano anche per giorni. Stiamo cercando di capire perché la fantomatica convenzione tra azienda ospedaliera e Usl Umbria 2 per l'uso delle sale operatorie di Narni, che potrebbero far riprendere l'attività chirurgica programmata, non parta. E stiamo chiedendo continua il segretario della Fp Cgil - risorse di personale per i laboratori analisi. Lo stesso personale ante Covid sta supportando tutta l'attività di processo dei tamponi sia per il personale interno che per i cittadini e anche per l'Usl Umbria 2». Domande che dovrebbero essere corali: l'ospedale è un bene comune su cui ci dovrebbe essere unità di intenti da parte di tutti. E tutti dovrebbero alzare la voce per difenderlo. Per oggi è prevista una risposta ufficiale dell'azienda ospedaliera.
Intanto Thomas de Luca (5Stelle) ha annunciato che farà una interrogazione in Regione per chiedere chiarezza sulle denunce fatte dal sindacato.

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