Ponte Felcino, sit-in per la pineta: «Non sostituite i pini malati con altre piante». Tutti i dubbi del Comitato

La manifestazione per la pineta di Ponte Felcino
di Riccardo Gasperini
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Domenica 5 Marzo 2023, 09:19

«È vero che c’è del lavoro da fare, che serve sfoltire. Ma va verificato oggettivamente se ci sono piante da togliere e soprattutto devono essere rimessi dei pini». Grande partecipazione ieri alla pineta di Ponte Felcino al sit-in promosso dal comitato Ginkgo Biloba per sensibilizzare il Comune sulla tutela dell’area verde lungo il Tevere. I partecipanti, una settantina, hanno sottolineato la necessità di studiare una riqualificazione che punta «alla salvaguardia del patrimonio esistente». La pineta è stata interdetta a seguito della caduta di alcuni rami. Il Comune, che ha già disposto prime verifiche e punta a chiederne altre più dettagliate, ha avviato un confronto coinvolgendo non solo esperti del mondo accademico, ma anche le associazioni. Un aspetto per il quale lo stesso comitato ha ringraziato l’ente. Ma i cittadini chiedono più rassicurazioni sul progetto che interesserà la pineta, anche perché «gli alberi adulti sono quelli che danno maggiori benefici, serve dunque curarli e salvaguardarli» A chiarire il punto è stato Alvaro Lanfaloni, coordinatore del comitato che ha ripercorso con i partecipanti al sit-in le tappe della vicenda. Ha parlato anche del vertice che c’è stato lo scorso 24 febbraio e dei dubbi del comitato sulle analisi fin qui effettuate. «Sono state fatte verifiche solo su sei pini sani», è stato riferito. Una modalità che non ha convinto i cittadini, che si sono rivolti anche ad altri esperti secondo i quali servirebbe abbattere solamente «il 10 o 20 per cento dei pini». Ma quel che sta più a cuore di comitato e cittadini sensibili ai temi ambientali «è che gli abbattimenti che si renderanno necessari devono essere seguiti dalla sostituzione con altri pini, perché questa è una pineta e deve restare tale».

In sintesi, con il sit-in il comitato Ginkgo Biloba ha voluto «riaffermare l’importanza dei pini che da oltre un secolo fanno parte del paesaggio di quell’area e sollecitare interventi di sostituzione, sempre con pini, in quelle situazioni oggettivamente senza possibilità di cura». A tutti è quindi chiaro che per qualche pianta serviranno forse degli abbattimenti, ma sul resto della pineta «che ci sembra in buono stato» per il comitato basta «un diradamento selettivo e l’eliminazione dei rami secchi o malati». Come già riportato su queste colonne, il Comune venerdì è tornato sull’argomento con l’assessore Otello Numerini che ha ribadito la linea che vuole seguire l’ente. Si punta cioè a «condurre tutti gli approfondimenti tecnici necessari» in sinergia con il mondo accademico (ingegneria ed agraria) e di esperti agronomi «per verificare metodologie e interventi finalizzati alla fruizione in sicurezza della pineta, in considerazione della sua valenza storica e sociale, del senso di appartenenza e di identificazione espresso dalla popolazione locale e dell’importanza paesaggistica e faunistica dell’area». Riguardo analisi da effettuare e progetto da mettere nero su bianco, è stato sottolineato che dopo le prime verifiche già effettuate, il Comune punta a chiedere «uno studio più approfondito e mirato» che servirà appunto a scrivere una prima ipotesi progettuale.

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