Narni: due donne tagliano insieme il traguardo dei cento anni.
La festa si può fare grazie alla Fase 2

Le due centenarie
di Marcello Guerrieri
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Mercoledì 6 Maggio 2020, 15:49 - Ultimo aggiornamento: 18:01
A Narni non c’è solo coronavirus, anche la festa per tre centenari, due dei quali hanno già tagliato, tra ieri e l’altro, il nastro del primo secolo. E grazie all’inzio della Fase 2 hanno potutto partecipare a debita distanza anceh i loro parenti. Il terzo, un uomo, un’eccezione, non vuole parlare sino a quando, venerdì, non spengerà la torta con la grande candelina al centro. Insomma, Narni si dimostra zona di grande longevità: Maria Mercorelli e Bruna Francescangeli sono le centenarie, con una differenza d’età minima, entrambe salutate a casa propria dal sindaco Francesco De Rebotti, che gli ha anche portato, con la fascia tricolore al petto, un ricordo ed i saluti della città. Bruna Francescangeli è stata una professoressa di matematica, prima all’Istituto sat’Anna, una scuola privata, di grande voga negli anni Sessanta dello scorso secolo, e poi famosissima per le lezioni private. C’era il detto:«Se la matematica non la impari a casa di Bruna Francescangeli, ebbene, significa che non fa per te». Così ha passato la vita a spiegare e rispiegare concetti di base a mezza Narni, forse anche di più. E mezza Narni si ricorda del suo carattere spigoloso, forse anche stanca che tanti ragazzi non capissero cose così elementari. Lei si applicava con la stessa qualità e professionalità, dalla prima all’ultima ora, anche con quello meno dotato. Ma pare che anche questo misurarsi con i suoi allievi l’abbia mantenuta in ottima salute e grande lucidità, venerata da chi era entrato a casa sua, da chi si ricordava la sua metodologia ed applicazione. E da chi la matematica l’ha, alla fine, pure capita. Ma se spiegare regole complesse può aver aiutato la signora Bruna, per arrivare al suo primo secolo, Maria Mercorelli ha scelto una vita totalmente diversa: da giovane lavorava in campagna, a mezzadria in un casale del Marchese Ruffo della Scaletta, nella Conca Ternana, insieme ai suoi due fratelli, provenienti dalle Marche, dalle campagne di Fiastra, nei dintorni di Macerata. Poi come ha raccontato Francesco De Rebotti, il sindaco, Maria ha lavorato all’interno dello stabilimento della Montecatini, la Polymer, tanto per dire, poi impiegata nella ditta “Binnella” ed infine col suo lavoro principale, la cuoca in un ristorante, da Martinelli. In quella cucina si è davvero realizzata, portando avanti banchetti, convegni, cene importanti o affollatissime, in maniera sempre impeccabile, senza un reclamo. E da cuoca se ne andata in pensione. Persona riservata, anche perchè il suo mestiere l’obbligava sempre nella sua cucina, a pranzo e a cena. Ora qualche problema di salute, una memoria che va e viene, sempre vivida, però, nella attenzione intorno a sé. «Teniamoci stretti i nostri centenari, come fanno le loro splendide famiglie» ha affermato Francesco De Rebotti, durante le grandi feste, finalmente sollevato di dare, dopo tanto coronavirus, comunicazioni ben diverse alla città.
 
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