Giunta regionale, ferie poi il rimpasto due ipotesi: Nunzi o Fioroni

Enrico Melasecche e Donatella Tesei
di Federico Fabrizi
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Giovedì 12 Agosto 2021, 14:11

PERUGIA Un assessore, forse due, da sostituire nella giunta regionale. A settembre. Alcune pedine sono già sulla scacchiera: Nico Nunzi, Paola Fioroni e forse pure Benedetta Salvati per la Lega; Eleonora Pace per Fdi.
Ufficialmente «andare avanti con serenità», questo è stato ripetuto anche ieri nei colloqui tra gli assessori. Ma è la versione diplomatica. La realtà è un movimento frenetico dietro le quinte, arrivato fin dentro l’ufficio del sindaco di Terni Latini. Sì perché nel blitz di San Lorenzo, operato dal segretario regionale della Lega Virginio Caparvi con l’espulsione dal partito dell’assessore Enrico Melasecche, fuori dalla diplomazia di facciata, c’è proprio l’assetto di Palazzo Donini. «Incompatibilità tra il suo operato (di Melasecche) e gli obiettivi proposti dalla Lega nell’ambito del governo regionale», ha spiegato il numero uno del Carroccio in Umbria. Matteo Salvini conosce i dettagli della vicenda e ha dato via libera al blitz. Sa tutto e condivide il percorso pure Andrea Crippa, vicesegretario federale, molto vicino al deputato Riccardo Marchetti. I due deputati - Caparvi e Marchetti - sono sul fronte opposto rispetto a quello del senatore Luca Briziarelli in quel gioco di ruoli che a tratti diventa scontro aperto nella Lega umbra. In ballo c’è un po’ di tutto: la leadership del partito, i rapporti con la giunta, l’ascendente sul gruppo in Regione e forse anche le ricandidature al Parlamento.
I retroscena raccontano di una “copertura” offerta da Salvini alla Tesei per la sostituzione di Melasecche già lo scorso maggio, a pranzo, quando il Capitano era passato a Terni per salutare l’ingresso nel partito del sindaco di Polino Remigio Venanzi. Di più: i bene informati assicurano che il blitz di San Lorenzo sia stato annunciato proprio dal leader maximo alla governatrice e che il segretario Caparvi, prima del passo decisivo, nei giorni scorsi, abbia chiesto per l’ennesima volta a Melasecche le dimissioni da consigliere regionale, così da consentire l’ingresso a Palazzo Cesaroni di un altro voto per la Lega: Manuela Puletti, vicina a Marchetti e a Caparvi.
La scelta dei tempi non è stata casuale. Perché azzoppare un assessore a metà agosto, a uffici chiusi, garantisce tempo alla presidente per ragionare e decidere, senza bloccare l’azione amministrativa. Non fosse un’espulsione, si direbbe garbo istituzionale. La galanteria è rafforzata attraverso i tempi dall’attesa. Le ferie d’agosto corrispondono ad una pausa fisiologica nell’attività dei palazzi della politica, ma in quel canovaccio preparato probabilmente da giorni la pausa produce l’effetto di concedere alla presidente la parte di chi non è costretta a rincorrere gli avvenimenti. Per questo, Tesei rientrerà a Palazzo Donini il 23 agosto, come previsto, e da lì avvierà riunioni e incontri in un “giro d’orizzonte” - così viene descritto - che di fatto porterà con molta probabilità al rimpasto.
Almeno due le soluzioni possibili. La prima: un leghista per un leghista. Più precisamente: un leghista ternano per un leghista ternano esterno al consiglio. Viene naturale il nome di Nico Nunzi, coordinatore provinciale del Carroccio, ex sindaco di Otricoli, arrivato alla Lega dall’area della destra sociale. L’alternativa potrebbe essere Benedetta Salvati, attuale vicesindaco a Terni, un’idea che però varrebbe l’ennesimo capogiro per il sindaco Lallo Latini, costretto al rimpasto permanente a Palazzo Spada.
L’altra strada prevede di scegliere un assessore tra i consiglieri regionali. Certo il predestinato dovrebbe dimettersi dall’Aula: Melasecche docet. Al momento l’unica ad aver dato disponibilità al “beau geste” è la vicepresidente dell’assemblea legislativa Paola Fioroni. L’ipotesi convincerebbe Tesei, ma aprirebbe due questioni. La prima, più semplice: rifare l’ufficio di presidenza del consiglio regionale. La seconda, più complessa: Paola è la cugina di Michele Fioroni, che dovrebbe lasciare l’esecutivo, ed è perugina, non ternana. Quindi lei determinerebbe un effetto domino. Eleonora Pace, ternana di Fdi, corrisponde all’identikit naturale per la sostituzione di Fioroni, inteso come Michele. Il partito della Meloni attende e tace, almeno fino a Ferragosto, ma ha ambizioni dichiarate sulla giunta. Con i cugini-rivali della Lega siamo già ben oltre gli ammiccamenti ed entro una settimana si potrebbe arrivare dritti dritti alle convergenze parallele.
I LEGHISTI NON LEGHISTI
Intanto spunta l’associazione dei “leghisti - non leghisti”, fondata dal vicesindaco di Todi Adriano Ruspolini, anche lui espulso di recente.

Si chiama “Per l’Umbria”. Stanno nel centrodestra, con Salvini, con la Tesei «ma in dissenso con la linea del segretario Caparvi». Nel gruppo c’è Stefano Olimpieri, consigliere comunale di Orvieto, Riccardo Bruni di Cascia, Enzo Boschi di Todi, il presidente del consiglio comunale di Norcia Luigi Altavilla e Manuela Giovannetti di Monteleone. Ovviamente, porte aperte ad Enrico Melasecche. «Siamo tanti, a Todi il 95 per cento dell’elettorato leghista è con noi», giura Ruspolini.

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