Genitori hooligan alle partite dei figli e guardalinee contro l'arbitro: tutte le sanzioni sui campi di Perugia

Genitori hooligan alle partite dei figli e guardalinee contro l'arbitro: tutte le sanzioni sui campi di Perugia
di Egle Priolo
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Giovedì 25 Aprile 2024, 08:54

PERUGIA - Risse sugli spalti, tra tifosi e genitori che diventano hooligan. Ma anche guardalinee che se la prendono con l'arbitro: l'Umbria sui campi di calcio che passa dal giudice sportivo vede anche questo. Con diverse sanzioni stabilite dal giudice territoriale Marco Brusco anche tra le partite della scorsa settimana, dalla prima categoria all'Under 17.
Per esempio, proprio durante la partita giocata domenica 21 aprile tra la Vigor N. Gualdo Bastardo e Castello delle Forme - valevole per il campionato di seconda categoria e vinta dalla squadra di casa al 95°, dopo un gol degli ospiti annullato per fuorigioco - solo al decimo minuto del primo tempo è scoppiato un tafferuglio sugli spalti «fra soggetti riconducibili alle due società», con l'arbitro costretto a sospendere l'incontro per qualche minuto. È stato necessario addirittura l'arrivo dei carabinieri per riportare la situazione alla calma sulle tribune, con l'animo dei tifosi decisamente troppo surriscaldato. Evento che ha portato il giudice Brusco a sanzionare entrambe le società al pagamento di 90 euro ciascuna.

Botte anche sul campo della partita dell'Under 17 tra Città di Castello ssdarl e Tavernelle calcio, quando due giocatori delle due squadre hanno iniziato a litigare, aggredendosi fisicamente a vicenda, così «da scatenare una rissa alla quale partecipavano numerosi tesserati di entrambe le squadre, nonché alcuni tifosi del Città di Castello», ricostruisce Brusco. Entrambi i giocatori sono stati squalificati per 4 giornate, mentre altri cinque compagni (tre del Città di Castello e due del Tavernelle) perderanno tre gare effettive, a causa della violenza dimostrata.
Ma le sanzioni arrivano anche senza che si siano alzate le mani. È stato infatti squalificato per quattro giornate anche Andrea La Forgia, allenatore della Ducato Spoleto, sempre del campionato Under 17, perché, al termine dell'ultima partita, «al momento di salutare l'arbitro con una stretta di mano, con condotta irriguardosa ma senza provocargli dolore, lo tirava a sé e protestava vibratamente in ordine alla direzione arbitrale tenuta durante la partita».
Ancora più particolare la motivazione della sanzione per Adolfo Satiri, dirigente del Fontanelle, squadra militante nel campionato di prima categoria, che è stato inibito a ogni attività fino al prossimo 10 giugno, per aver rivolto «frasi ingiuriose» nei confronti dell'arbitro, mentre era sul campo come suo guardalinee e quindi suo stesso assistente.

E infine, anche lo scarso fair play si paga: stop a qualsiasi attività fino al 31 maggio per Paolo Ragugini, dirigente dell'Atletico Gualdo Fossato (sempre prima categoria), per essere «entrato in campo senza autorizzazione ed aver rivolto numerose ingiurie nei confronti di un calciatore avversario fermo a terra per infortunio».

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