Tristi e malinconici dopo le vacanze? È la sindrome da rientro: cos'è e come superarla

Molte persone nel mondo soffrono di "post vacation blues", il malessere che accompagna il ritorno in ufficio o sui banchi di scuola dopo le vacanze. Ripresa graduale, sport e attività all'aria aperta possono rendere più agevole la ripresa delle routine quotidiane e limitarne lo stress.

La sindrome da rientro dalle ferie o post vacation blues: il malessere che accompagna il ritorno alla routine. Foto da uff stampa Unobravo
di Caterina Chiara Carpanè
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Mercoledì 6 Settembre 2023, 11:06 - Ultimo aggiornamento: 7 Settembre, 11:52

La sveglia che ritorna a suonare, le (tante) e-mail accumulate che richiedono una risposta, ma anche zainetti e quaderni da acquistare e intere giornate da riorganizzare: settembre porta con sé il ritorno alla quotidianità, fatta di routine e scadenze, di scuola e lavoro. E un po’ di malinconia. È la sindrome da rientro dalle ferie o post-vacation blues, come viene chiamato nei paesi anglosassoni il malessere psicologico che si manifesta al termine delle vacanze, usando quel “blues” che sta proprio per tristezza e umore basso. «Non è una patologia vera e propria, - avverte la dott.ssa Valeria Fiorenza Perris, psicoterapeuta e clinical director del servizio di psicologia online “Unobravo”. – Si tratta di una condizione transitoria strettamente correlata alla sindrome di adattamento che si innesca ogni qualvolta dobbiamo affrontare un significativo cambiamento nel nostro stile di vita: in questo caso, è una risposta psicofisiologica al passaggio improvviso dai ritmi rilassati delle vacanze agli impegni, le responsabilità e i pensieri della quotidianità».

Rientro dalle vacanze, umore basso: perché

Tristezza, senso di vuoto e nervosismo non sono gli unici sintomi di una sindrome che coinvolgerebbe 1 italiano su 3: come spiega ancora Fiorenza Perris, si possono provare anche «sbalzi d'umore, apatia, sensazione di stanchezza, affaticamento e stordimento, difficoltà a concentrarsi, emicrania, dolori muscolari, disturbi digestivi o del sonno.

Durante questo periodo di assestamento, ci si può sentire incapaci di concentrarsi, fisicamente appesantiti e psicologicamente impreparati ad affrontare i doveri e gli impegni della quotidianità. Solitamente questi sintomi spariscono da soli non appena il corpo e la psiche si riabituano alla routine. Nell’eventualità in cui persistano oltre le due settimane dal rientro, è consigliabile rivolgersi al medico di base o a un professionista della salute mentale, in quanto, dietro al post-vacation blues, potrebbero, invece, celarsi problemi latenti più seri e duraturi, come ansia e depressione».

Dal back to work al back to school

La sindrome da rientro può colpire chiunque, indipendentemente dal sesso o dalla tipologia di lavoro svolto, sebbene, fa notare la psicoterapeuta, «studi recenti abbiano evidenziato come gli individui tra i 25 e i 45 anni e coloro che svolgono professioni ad alto contenuto intellettuale siano maggiormente esposti a questa condizione». Anche l’età non è una discriminante: dopo tre mesi di vacanza, il ritorno sui banchi di scuola può essere una vera e propria sfida per molti bambini e ragazzi, più sensibili ai cambiamenti rispetto agli adulti. «Insieme alla gioia di rivedere i compagni e all'entusiasmo di iniziare un nuovo percorso, possono manifestarsi ansia e stress legati alla ripresa della routine scolastica, agli orari, ai compiti e alle interrogazioni», sottolinea la dott.ssa Valeria Fiorenza Perris, che aggiunge: «è essenziale che i genitori aiutino i propri figli nel rendere questo periodo di transizione il più graduale possibile iniziando a reintrodurre alcune delle attività abituali già qualche settimana prima dell'inizio della scuola. È, inoltre, fondamentale mantenere una comunicazione sempre aperta, incoraggiando i figli a condividere pensieri, emozioni e preoccupazioni e dando loro tutto il supporto necessario per affrontare al meglio il rientro».

5 consigli pratici per affrontare il rientro per grandi e piccini

Sebbene il sole di settembre ci faccia ancora sognare le lunghe giornate in riva al mare e la tentazione di prenotare un nuovo volo sia sempre forte, la sindrome da rientro può essere superata con qualche semplice accorgimento. Ecco i cinque consigli della psicoterapeuta:

1. Riprendere gradualmente: «Prima di rientrare pienamente nella routine, è consigliabile prendersi qualche giorno di assestamento per decomprimere e riabituarsi ai ritmi della quotidianità, evitando così un cambiamento troppo repentino e traumatico. Anche gli impegni andrebbero reintrodotti gradualmente e affrontati a piccole dosi, dando priorità a quelli più leggeri e gradevoli. Il rientro dalle vacanze può essere, inoltre, l’occasione perfetta per introdurre nuove abitudini o adottare uno stile di vita più sano e regolare»

2. Attenzione al sonno: «Le vacanze estive possono destabilizzare il ritmo sonno-veglia. È consigliabile introdurre orari più regolari già qualche giorno prima di tornare a scuola o al lavoro: ripristinare una buona routine del sonno è fondamentale per affrontare al meglio il rientro»

3. Alimentazione sana e sport: «Durante le vacanze si è solitamente più attivi e si tende a fare più movimento: mantenere buoni livelli di attività fisica aiuta a rinnovare le energie, contribuisce a un miglior riposo notturno, fa sentire più vitali durante il giorno e favorisce il buon umore, grazie alla produzione di endorfine», segnala Valeria Fiorenza Perris, ricordando anche l’utilità di tornare a un'alimentazione più sana e bilanciata.

4. Attività all’aria aperta: In ferie ci siamo abituati alla luce del sole e il nostro corpo ne ha avvertito tutti i benefici. Ecco perché la psicoterapeuta suggerisce di «trascorrere del tempo all’aria aperta, in pausa pranzo o dopo la scuola, oppure concedersi delle gite fuori porta nel weekend. Si tratta di un ottimo modo per prolungare gli effetti positivi delle vacanze, aiutare l’organismo ad abituarsi al cambiamento e ridurre lo stress derivante dalla luce artificiale».

5. Dai ricordi ai nuovi obiettivi: Non chiudiamo nel cassetto mare, montagna e viaggi oltreoceano, ma facciamone tesoro. È l’ultimo consiglio della dott.ssa Fiorenza Perris: «Portare con sé e ripercorrere con la mente l’esperienza vissuta in vacanza può essere un utilissimo strumento per affrontare al meglio il ritorno alla quotidianità. Settembre è anche un ottimo periodo, sia per gli adulti che per i più piccoli, per porsi nuovi obiettivi personali, professionali o scolastici per i mesi a venire».

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