Iannarilli, duecento volte Ternana: «Voci e critiche? Mi motivano ancora di più»

Il portiere pronto a festeggiare le presenze in rossoverde: «Qui sono arrivato a giocare in serie B, ora pensiamo alla salvezza, sempre nel cuore il rigore parato al derby»

Iannarilli, duecento volte Ternana: «Voci e critiche? Mi motivano ancora di più»
di Paolo Grassi
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Venerdì 19 Gennaio 2024, 07:43 - Ultimo aggiornamento: 13:29

Ora, la bandiera della Ternana è lui. Settima stagione in rossoverde, ma soprattutto duecento presenze tonde tonde, da toccare domani al Liberati contro il Cittadella. Il portiere Antony Iannarilli è a un traguardo importante. Di fedeltà, ma anche di costanza in lavoro e presenze in campo.

Duecento partite, con la stessa maglia, sono un percorso lungo. Che percorso è stato?

«Un percorso importante.

La Ternana, a livello professionistico, è stata la squadra che mi ha dato più. Sono arrivato in serie C e mi ha portato fino alla serie B».

Venne a Terni con l'obiettivo di riportare la Ternana in serie B e così è stato. Adesso?

«Oggi, è finire il campionato con la Ternana salva. Questo sta avanti a ogni mio obiettivo personale. Le duecento partite era uno di questi e spero di festeggiarlo con una vittoria».

Ha affrontato anche critiche e, in passato, voci di mercato con nomi di altri portieri. Come ha vissuto tutto ciò?

«Serenamente. Grazie anche alla famiglia che mi è vicina. Ma, paradossalmente, forse tutte queste cose mi hanno spinto ad andare avanti. A me, ciò che è piatto, non piace. Quando tutti ti dicono solo "bravo"... No, troppo facile. Essere in discussione dà stimoli. Dover sempre dimostrare è importante e dopo 6 anni e mezzo dà le stesse motivazioni del primo giorno. Anzi, tutto questo, ha cominciato pure a piacermi. Le critiche? Fanno parte del nostro lavoro. Non si può piacere a tutti. Io vado a dormire ogni sera consapevole di dare tutto per la Ternana».

Si sono alternati diversi staff tecnici e preparatori dei portieri. Hanno contribuito alla sua maturazione?

«Tanto. Ma poi, giocando quasi sempre, è normale migliorare. Anche a 33 anni, posso migliorare».

Tanti anche i compagni di reparto, dal 2018. Con chi ha il rapporto migliore?

«Ho sempre avuto ottimi rapporti con tutti. Noi portieri passiamo tanto tempo insieme. Anche quest'anno, mi trovo bene con Gabriel Brazão, un ottimo portiere fin qui frenato dagli infortuni. Per non parlare di Tommaso Vitali, mio compagno praticamente da sempre. Anche con Titas Krapikas stavo bene e mi sento ancora spesso con Richard Marcone».

Quanto è importante che la Ternana faccia allenare con voi giovani portieri come Robert Matei e Filippo Novelli?

«Sono ragazzi molto bravi e la società fa la cosa giusta. Io, da ragazzo, quando lavoravo con portieri più bravi ed esperti li osservavo su tutto quello che facevano».

In 199 partite, la parata più bella?

«Quella con l'Alessandria in casa. Ma porto sempre nel cuore il rigore parato al Perugia nel derby al Liberati l'anno scorso».

63 partite ufficiali consecutive dalle ultime giornate di due anni fa alla gara di Bari. Ha un segreto, tale costanza?

«Fare vita sana, mangiare bene e impegnarsi tanto, andando al campo un'ora prima e venendo via un'ora dopo».

E la famiglia?

«Ecco, Francesca e mio figlio Loris sono l'altro segreto».

Punterà anche ai 300 gettoni e a posizioni alte nella graduatoria storica delle presenze in rossoverde?

«Ora siamo concentrati tutti solo sulla salvezza, la cosa più importante. Raggiunta quella, mi piacerebbe scalare altre posizioni, certo. Qui, sto bene».

La fascia di capitano, le piacerebbe?

«Ne sarei onorato. Però, mister Roberto Breda preferisce darla a un giocatore di campo. Chi fa il capitano ora, lo fa bene e ne sono contento. Io, in passato, ho tratto esempio anche da giocatori che non avevano la fascia».

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